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piacere, tutti quei barcaiuoli lo circondarono, affollandolo di domande. Innanzi di rispondere ad alcuno, Orlandi prese dal fondo della barca un fardello
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della pretora faceva, tratto tratto, trasalire la fanciulla. Ella rifletteva ora a tutti quei figli nati senza amore, mentre nel suo cervello stava
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lungo le guancie, su quei piccoli baffi, nella linea del collo forte e muscoloso. Gli si avvicinò toccandogli col rovescio della mano la gota, presso
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marito che si trova sul posto, avrà tempo di provvedere. Braccia e persone di buona volontà non ne mancano. Si figuri che perfino i cantanti, quei
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indifferenza maschile, gustava in quei rapporti un piacere acre, dove la curiosità cercava un pascolo, e dove lo cercava pure il nascente, irresistibile
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tramonto, uno di quei tramonti porpora che si vedono sul Po, dove pare che un incendio arda dietro la linea verde dei pioppi. La bimba si pose subito a
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, così non li celava a lui, ignorando le imposture della modestia, le reticenze della civetteria. Da quei colloqui ella usciva con un ricordo di felicità
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guardava invece i tre fiorellini smunti. - Ebbene? Che c'è di interessante? Che cosa guardi? - Quei fiori. Mi mettono addosso una malinconia strana. Se
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bisbigliavano sommessamente. Gli uomini la guardavano dritta negli occhi, con fare ardito. Nessuno di quei curiosi considerava l'amore seriamente
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del giorno prima; ma anche quei brividi che l'alba le metteva nelle ossa, avevano la loro voluttà; le facevano trovare piú dolce il tepore
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una passeggiata tutti i giorni, usciva sola. Passava oramai i trent'anni e nessuno si occupava piú di lei. Quei preludi di libertà, sebbene giunti in
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Calliope. Un sentimento incompleto, indeterminato ma nuovo, si impadroní di Teresina; una specie di mortificazione e di dispiacere. Tutti quei giornali
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castagni, un po' grossi, dai quali emanava un profumo lieve; scomposti dal movimento, quei capelli toccavano quasi la bocca di Teresina, che si
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, meditando dolorosamente Virgilio e Cicerone, egli figgeva gli occhi su quei libri allineati, immobili, sempre gli stessi: La Divina commedia, Orlando
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sospiro di felicità. Avvezza ad una continua occupazione, gustava quei momenti di ozio; le sembrava di essere una gran signora, e si guardava attorno
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vide davanti a sé su quelle labbra rosse, tumide, e su quei denti di una candidezza abbagliante. Tornò a sorridere. Che cosa bizzarra! Tutto il suo
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