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provvidenza. Toni non rispose; si rimise al lavoro, insieme agli altri barcaiuoli e operai; tutti intenti a trasportare fascine, sacchi di terra, cocci
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al benessere fisico di quella specie di ginnastica. Si fermò un momento per levarsi dalle braccia alcuni pezzettini di pasta, tenendo alte le mani
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ogni angolo, dal pavimento al soffitto. Le pareti, quasi nude e bianche, rifrangevano i raggi del sole nella crudezza di un mattino splendido. Il
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inquartato al di sopra del portone, quasi a mostrare la presenza, in ispirito, del proprietario. Altri palazzi, piú o meno antichi, sfilavano a destra ed a
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, che suonava la chitarra e si chiamava Edmondo: l'altro alto, forte, coi capelli ricciuti, i baffetti color d'oro, e rispondeva al nome di Franceschino
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quella brutta giornataccia di novembre, propizia al sonno. Stretta contro a un pilastro, quasi per trovarvi una nicchia, Teresina non ascoltava nemmeno
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. L'orologio segnava sette ore. Il signor Caccia si alzò dignitosamente; andava a prendere la sua porzione di politica al caffè di piazza. Le donne
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ne provava alcun rimorso. Le sembrava al contrario di aver trovata la sua vera strada, l'unico perché dell'esistenza. Che erano gli altri amori divisi
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susurrava misteriosamente, a Parma, di un amore segreto. Al di qua del fiume, il mistero si diradava di giorno in giorno: non era nemmeno piú un mistero
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una giustificazione al suo malumore: - No, prego, s'accomodi. Deve compatire se risposi un po' irritato all'udire il nome di mio figlio. Quando si
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staccarsi dalla giornata per entrare nel gran limbo del sonno, egli mandava un pensiero alla fanciulla lontana; poi s'addormentava profondamente. Anche al
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al giovane, quando però non stimi meglio acconsentire ... - Giammai! Con questo avverbio di negazione, in cui sfogava un po' della sua collera
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stringere il cuore. Le cantava dentro: "Tutte le feste al tempio, pensava a Orlandi ... Varcò la soglia del teatro colle lagrime agli occhi. Seduta in
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faceva un certo qual onore, di cui andava tronfio sollevando le sopracciglia ad altezze insolite. - Bada - gli aveva detto al momento della partenza
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. Teresina passava molte ore al suo fianco, intanto che le gemelle si intrattenevano in giardino, e che l'Ida faceva i suoi compiti. L'accordo misterioso
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tutti gli inverni, è quello che ci sentiamo sulle spalle. Diede un'occhiata, fuori, alla carriola e un'altra al cielo bigio. - Mele per la vostra
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, lasciamo che si rimetta dolcemente. È abbastanza giudiziosa; nevvero? Sedette accanto al letto, sorridente, calmo, collo sguardo fisso su Teresa. Il
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tramonto del sole. Veniva dalla casa, con un innaffiatoio in mano, stanca anch'essa ed esausta al pari dei suoi fiori, sentendosi pesare addosso il
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qualche vetro rotto, e mobigliata a metà di libri vecchi, disposti in bell'ordine. Addossato al muro, per non impedire troppo il passaggio, un tavolaccio
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tristemente, come sapesse che i giorni del godere sono contati, che sua figlia le saltò al collo, baciandola. La zia Rosa, nella placidezza serena di una vita
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giovane Telemaco fra esse; né le parve che la scena fosse antipatica, tutt'altro. A casa sua, proprio dirimpetto al letto, aveva una santa Lucia
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c'è rimedio. Teresina sorrise a fior di pelle; in fondo al suo dolore sentiva pur anche gl'inviti della giovinezza; e le illusioni cantavano in lei
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