Taluni scritti di architettura pratica
Nel maggio 1864, quando con sentita compiacenza degli amici ed apprezzatori di Nicolamaria Pietrocola lo si vedeva reduce da Napoli aver ricuperata
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simile della piramide. Ma la piramidalità delle montagne non è regolare da cima a fondo, poichè i fianchi di esse spianano sempre più come scendono
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quadro, e dargli una scarpa di tre palmi da cima a fondo, si faccia l’operazione suddetta come nella piramide, e si otterrà una restremazione o scarpa
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questo. E queste due fabbriche già da venti anni reggono saldissimamente.
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In Vasto ove si costruisce di mattoni con midollo di pietre, si dà alle facciate la spessezza ordinaria di palmi due e mezzo. Si consideri ora la
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Generalmente nelle case si profondono materiali da per lutto, e più nelle facciate che si fanno di eccessiva spessezza senza conseguirne la bramata
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. Generalmente tali tramezzi sono sorretti da un’arcata la quale superiormente è pressa inegualmente, e perciò non vi è equilibrio. Ma se invece di
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questa casa non ha mostrato il minimo pelo da più di 20 anni; perchè non soggetta alle alterazioni de’ legnami nelle diverse stagioni. L’artifizio è
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ideata da alcun autore, nè esistente in Napoli e Roma dove io sono stato, nè a Parigi e a Londra per relazione di architetti clic vi hanno dimorato. Si
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della indicazione, e fece da se l’Archi tetto nella cennata costruzione, lasciando il proponimento di voler crescere la spessezza al nuovo muraglione.
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abitazione; e così provò una fermezza stabile relativamente ad un tratto di tal muro costruito da’ suoi maggiori, muro che è tutto screpolato ed in ruina
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una villetta innanzi al suo palazzotto in Lupara ove si era trasmesso; e tal muro saldamente regge da molti anni e reggerà a lungo ora che la fabbrica
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faccia esterna a scarpa eguale da cima a fondo e senza quella dentatura: o imitatores, servum pecus!
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spalle del portone che reggono il carico superiore, e non l’arco del portone; c così sta ferma la facciata da tre anni. Se tal maschio invece non
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ove si riuniscono le 4 arcate che sorreggono la cupola, onde formare il tondo del tamburo, cominciando da’ piedi delle arcale. In tal modo ed il
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circolare interno iscritto nel quadrato. E così vorrei, trattandosi di cupole, che sorgesse da’ tetti circostanti un quadrato esternamente visibile
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Il Sig. Francesco Celenza in un fondo rustico da pochi anni acquistato, vi ha due pilastrate a fabbrica per portone d’ingresso. Uno di tai pilastri
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equilibrata da circa 25 anni.
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, di quei che la natura dà con costole o fette divise alla loro faccia; vale a dire che i tratti ne’ quali la cupola esterna viene divisa da detti muri
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supplirsi da principio.
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mancherà d’ingegno per farli a sufficienza fermi, cioè che non oscillino punto, cosa ben facile a conseguirsi da ognuno.
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Tali pensieri sono emessi certamente da vedute economiche; perchè essendo la nostra ferrovia littorale al mare, pochi comuni mediterranei potranno
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Se il Pietrocola non avesse gli occhi perduti già da 11 anni, farebbe di questi pensieri uno schizzo in prospettiva almeno per la più chiara
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da terra, oltre altri 2 metri di fondamento. Le spalle sono indicate della spessezza di metri 3 1/2 e l’arco della spessezza di un metro, oltre il
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Ne verranno così due vani, l’uno semicircolare, e l’altro rettangolare terminato superiormente da segmento di circolo: i quali due vani risultano
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Perciò le arcate a segmento di circolo poggiale sui piedritti sono da evitarsi le une e gli altri. Così il mirabile grande arco segmento di ponte
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ricongiungano superiormente al piano de) ponte: ne verranno così vani rettangolari sormontati da piramidi invece di archi; ecc. ecc. Pictoribus atque
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al vetturino: Presto che non caschi il ponte; e ’l ponte infatti poco appresso screpolò! E qui occorreva un’altra precauzione forse non praticata da
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ai fronti di tutti gli archi dei ponti. Ne verrebbe da ciò che i muri di parapetto ai lati del ponte non verrebbero rettilinei, ma divisi in tante
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stesso l’opera da grande Architetto che era, per congiungere l’antico Campo Marzio al suo gran Mausoleo: sapientissima perchè in tal modo obbligò le
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Posteriormente in casa Palombara ad un miglio da Vasto si costruì pure un nuovo trappeto di cui la morchia non potè gittarsi per quelle campagne
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trovò la rena sciolta. Riempito il pozzo di ciotoli a secco, le sorgive presero tutte quello scolo che regge da 20 anni, e così si provvide al bisogno
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Anni appresso in Lupara feci praticar lo stesso in diversi fondi rustici da quel signor D. Luigi Suriani che lo inculcò a tutti que’ naturali, e
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E sul littorale di Vasto, e specialmente sotto questa città ove le frane sono mobili da secoli, perchè non si è fatto lo stesso nell’occasione di
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molto maggiore. Il cilindro avrebbe il vantaggio di rotolarsi con poca forza da un sito all’altro; ed in tal modo si cernerebbe ancora. Il cassone viene
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asse di legno sostenuto da due fulcri nelle due estremità. Ad una di queste estremità si attacchi un lungo e pesante pendolo il quale spinto con poca
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Tal cilindro più grande ancora sarebbe usabile ne’ magazzini, perchè in minor area capirebbe maggiore quantità di frumento; e sostenuto da due fulcri
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cilindrica. Tal rullo avrà un asse sporgente da’ centri delle due superficie circolari; ed alle due estremità di tal asse o perno di ferro, saranno
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FRANTOI DA OLIO O TRAPPETI
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della trave orizzontale, vale a dire che tale congegnazione formi una specie di cavalletto da letto, in questo caso i due pesi appiccati alle
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abbatte; perchè non dà tempo di comunicare il suo moto alla estensione della muraglia. L’idraulico pressoio è costoso, soggetto ad accomodi, e consuma
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Da gran tempo io mi lambiccava il cervello di trovare che le acque cadessero a piombo da sulla tura de’ mulini e poi andassero a percuotere le
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. Approssimativamente la diagonale rappresenta l’inclinazione che si dà comunemente ai canali dei mulini; ma la velocità concepita dal fluido corrente su tal diagonale
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Non si può che disapprovare l’altro modo tenuto de’ mulini a botte o cisterna in cui si raccolgono prima le acque. Queste scaturendo da un cannello
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puntellata sempre, e da aprirsi nelle forti piene, di cui le acque soprabbondanti scapperebbero da tal foro, impedendo così il ricolmarsi di melma la stura, a
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sottoposta ruota. Per girare detto rotone non è possibile l’uso di un manubrio all’asse; ma invece si adopreranno due leve che urteranno da sotto in su la
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acquistata da principio, richiederà poca forza a tenerla continuata.
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piuttosto che addossati agli assi delle ruote, potrebbero invece esservi sospesi, ond’evitare che i carri di trasporto non vadano troppo elevali da
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perduta. Detto projettile dà un effetto che si misura moltiplicando la massa per la velocità, lo che chiamasi momento. Questo momento diasi come 100
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superiore sarebbe infilzato nella catena sopraddetta di fasciatura, da cui penderebbe nel punto sotto la chiglia. A far questo, allorchè la tempesta si
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Accademia della crusca
