TAVOLOZZA
madri italiche tutte ammonir la prole, perché di Roma il sole un lampo, un lampo fu! Quei bimbi che inneggiavano or più non siam, perdio! Siam la legione
TAVOLOZZA
, tramontati i caldi affetti frema ancor l'età senile all'arrivo dell'aprile ; della speme tornan gli angeli, o vi afferra il disinganno? Dice il cor: siam
TAVOLOZZA
dirti che al lido lontano volerei per poterti fuggir. Vieni meco: io ti voglio alla spiaggia perché innanzi a quest'orridi abissi, I desir, da cui siam
TAVOLOZZA
, asciugate in una notte, son sorrisi al nuovo dì! Sù, coraggio, o musa pallida, vieni meco al cimitero; ve' di croci il campo è nero, e siam soli in
TAVOLOZZA
son moderni in folio legati a ghirigori, che sembran dir: - guardateci non siam belli ... di fuorí? - Vi posa, o pia memoria! tolto al suo tavoliere