TAVOLOZZA
Spesso i sogni che all'anima son belli, ti aleggiano d'intorno al primo albore, quando fuor del verone i mesti augelli sospirano del cielo il
TAVOLOZZA
volto e le parole dei primi amici, e del mio primo amore?
TAVOLOZZA
Metti un gaio color sul tuo pennello, e dipingimi un cielo al primo albore; poi fra le piante e i fior di un praticello, un somarello - che canti
TAVOLOZZA
- A messa mi volete alle sett'ore? No, guardate lassù che amena vetta! Domani io sarò là sul primo albore, a cogliere per voi timo e violetta. E se
TAVOLOZZA
Come fra nebbia nei boschi caduta, io dell'età vissuta, rammento i giorni sacri al primo amore; quelli in cui sbuccia il core come dai chiusi petali
TAVOLOZZA
volo degli anni, sconfitte immagino e disinganni, dopo il divino premio, promesso quel dì che all'Arte ho dato il primo amplesso! Oh come parvemi piana
TAVOLOZZA
le lagrime dei primi disinganni; del bisogno la maglia non ti comprime il cuore, che eterna, puro e vergine, l'inno del primo amore. Ah! chiudi le