TAVOLOZZA
. - Guarda la barca di compar Clemente che s'è annegato pescando corallo! - Ve', ve', il giardino qui dell'Intendente! - Oh ma non scriva, no, quel muro giallo
TAVOLOZZA
- A messa mi volete alle sett'ore? No, guardate lassù che amena vetta! Domani io sarò là sul primo albore, a cogliere per voi timo e violetta. E se
TAVOLOZZA
battello. - Il tuo, no, il mio che azzurri ha remi e sponda. - Ma del quadro che fa, lassù a Milano? - Al prossimo di buona volontà lo vendo come
TAVOLOZZA
vola, no, libera in mezzo al cielo, ma preme il suolo, e a colmo di sventura, la madre ha accanto che le abbassa il velo, e la dilunga ognor dalle
TAVOLOZZA
- No, mia diletta, non ho più quattrini, per mutarteli in nastri e in cappellini: siamo a Natale, e le mie due sorelle aspettano un mio dono a farsi
TAVOLOZZA
popolo comanda un'altra squilla: nelle officine stridule un'altra fé scintilla: comincia l'olocausto del nobile lavoro! ... No, dei chierici il coro non
TAVOLOZZA
tutto è qui? No: libro infame, l'anima sento fremermi in petto, e confidente il termine del mio galoppo aspetto! Ma chi mi dice dove, e di che tempre
TAVOLOZZA
gli ardori onde una volta arse i paterni cuori. - Amico! al dio defunto onor di eletti carmi donai, perdetti assai tempo languendo, ora ci vedo, e no