TAVOLOZZA
: le stelle brillano sui nostri amori, il suol ci germina serti di fiori, ma tutto è tenebre pria della culla, e dopo il feretro vediam più nulla!
TAVOLOZZA
ignudo, come una compra femmina, o il conio di uno scudo? Ma tu, da culla a feretro lasci un sol dì il mantello? Ardisci mostrar l'indole del cuore e del
TAVOLOZZA
culla; e quando esce di casa a far mazzetti della viola sui margini odorosa, e a sospirar nei placidi boschetti il dì che intrecci ghirlanda di sposa: non
TAVOLOZZA
età divinatrice questa speranza del poeta invia. Se fallace non è, deh stella amica del mio pensoso spirito, che fai lassù, dacché lasciai la culla
TAVOLOZZA
, ti dieder la culla gli iberici lidi? Quegli occhi più fulgidi dell'aurea cornice, oh dimmi se resero un uomo felice! Di nacchere e ghitarre oh ardor