TAVOLOZZA
Quella ciarliera, Angelica, fante di casa mia, mi narrava di un Tizio morto di apoplessia, e raccontar credevasi un'alta verità, dicendo: " Quel buon
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un giovinetto; e tu corri a portargli due begli occhi d'amore ... begli occhi, e buon umore; oh a lui propizia sia l'onda amara, se gli sei cara! Ma
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e tumuli! Ritorniamo a porta Renza, là è l'altar dell'apparenza tutto è festa, e buon umor! E stassera, o mesta vergine, noi stassera, danzeremo, e
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le tue focaccie? Ringraziane il pittore! La tua sembianza suscita il chilo e il buon umore; la tua potenza magica tutta spenta non è; se l'appetito
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salmodiar si sente; è il cantico stridente, il rantolo del nano, che a buon momento, piano stuzzica alla pietà la lieta gente e i pescator nella sua rete