TAVOLOZZA
avea la mesta, né amor d'amiche la povera tosa; ella era brutta, e in cenci avea la vesta ... qual giovin mai l'avrìa menata sposa? Vedea le forosette in
TAVOLOZZA
festa: avea candida la vesta e danzava in mezzo ai fior! Vidi al corso un cocchio splendido: son gli eredi di un marchese, che di qui, non corse un mese
TAVOLOZZA
poneansi al crine fra i vezzi, fra le trine e gemme e perle e corone immortali di fiori artificiali ... ed io già in petto avea l'onda dei versi, e gli occhi
TAVOLOZZA
santo raziocinio; ah, il re Petrarca avea solo il dominio quando insiem sognavamo alcove e seni del nostro amor sol pieni, e un sorriso di donna il cor