TAVOLOZZA
angelo che seco a un muto invito s'assida al focolar, dolce è l'aspetto!
TAVOLOZZA
Un giovinetto di vago aspetto, un dì fra i calici mi raccontò : che di una bella gentil donzella come un maniaco s'innamorò. Ma un dì, la bella
TAVOLOZZA
aspetto ... ? Eran tutte fanciulle innebriate di danze avvicendate, eran fanciulle che leggean romanzi di fantasimi e ganzi, eran fanciulle che
TAVOLOZZA
all'oblio! É morto il giovinetto, che al vostro fido aspetto gloria sognò, sognò giorni felici! Addio corse alle selve, alle pendici ispiratrici, addio
TAVOLOZZA
il cupo aspetto, tutta notte, accanto al letto! Avignone, maggio 1858.
TAVOLOZZA
Spesso una voce incognita mi dice: - O giovinetto, perché dolente hai l'anima, e pallido l'aspetto? Di desidèri inutili, oh, non ascolta il grido
TAVOLOZZA
tutto è qui? No: libro infame, l'anima sento fremermi in petto, e confidente il termine del mio galoppo aspetto! Ma chi mi dice dove, e di che tempre