TAVOLOZZA
calpesti, e vetri infranti, alfabeto del mio labro tormento, schiaffi delle maestre, e pensi erranti sui scartafacci, ancora io vi rammento. Fiuto ancor
TAVOLOZZA
gli eventi agli amici del tuo viaggio lontano, e innamorarli dei lidi ridenti! E quando, solo al tuo lavor, la mano trascorre, e vola il cuore, ancor
TAVOLOZZA
. Uscir? ... di fango sono un mar le strade, e le mie scarpe han l'aria miseranda; che cesserà, l'oste mi persuade, e ch'io pazienti ancor mi
TAVOLOZZA
, tramontati i caldi affetti frema ancor l'età senile all'arrivo dell'aprile ; della speme tornan gli angeli, o vi afferra il disinganno? Dice il cor: siam
TAVOLOZZA
; ecco frati, e suore, e preti, cui nel volto ancor si legge la nequizia che fu legge per le plebi di altri dì! - O bruna fanciulla che sempre sorridi
TAVOLOZZA
, che la suora diletta le rimanda un amplesso d'amor ... ma che Roma confida ed aspetta, e Venezia è una martire ancor!
TAVOLOZZA
dall'aura si colmano ancor; e poi chiederti, o indegna, se il vento sorgerà, come sorge su d'esse, a distrugger le traccie che impresse m'ha un tuo sguardo
TAVOLOZZA
, all'artificio che la rivela, perché un abisso frapponsi, o Dio, e enigma è ancor per tutti il pensier mio? Perché, se l'anima nuota nel bello, perché non
TAVOLOZZA
ritemprar non potrà, col cener molle, che ortiche, e rovi, e squallida verdura d'aglio e cipolle. Dalle ceneri nostre, ancor frementi del vasto
TAVOLOZZA
, mentre sognan d'amore le padroncine ancor. Udite : ove fra splendidi cocchi e noti destrieri le frasi sospirarono di dame e cavalier, i buoni
TAVOLOZZA
svolazzano deboli ancor dal nido; incensi e allòr non vogliono, sol temono le spine ... dateci un fiore, è lauro che ben s'acconcia al crine! Al
TAVOLOZZA
scrivere su questo tema tanti versi ancor, darò al fuoco la cantica, e nelle coltri metterò il cantor! Oh! ma prima al pericolo il ricordo togliamo