TAVOLOZZA
Quando muoiono i fiori ai davanzali, e quando i vetri la nebbia accarezza, e le rondini in mar battono l'ali, e del negro fanciul di val Vegezza il
TAVOLOZZA
al mattino un puro gelsomino; quando, coll'alba, discendean, sull'ali dei sogni, a' miei guanciali, palpiti strani e idoleggiate torme di seducenti
TAVOLOZZA
deserti portici e le ogive, l'edera stese le braccia, lascive come le spose di Nerone: l'ali del tempo e dell'oblio nei penetrali infranser l'are dei
TAVOLOZZA
, forti ho le braccia, e l'ali al cor potenti! - Dite, entrar posso nella ridda anch'io? Roteamo, cantiam, bimbe, giganti! E d'amore e di vin qui scorra un
TAVOLOZZA
pioggia; or chi mi parla, è un logoro libro d'antica foggia: - Giovinetto, che guardi e sospiri, qual speranza ti ride nel cor? Tarpa l'ali de' lunghi
TAVOLOZZA
, fra i curvi che incensano l'ara del dio metallo, ogni altro culto; e copresi di sogghigni immortali chi, col fango battendosi, tenta di metter l'ali
TAVOLOZZA
che palpita si aggruppano le spose e i fanciulletti; già spuntano i barchetti, e già le note gonne, le cuffie delle nonne, come le ali di ronzanti