TAVOLOZZA
Spesso i sogni che all'anima son belli, ti aleggiano d'intorno al primo albore, quando fuor del verone i mesti augelli sospirano del cielo il
TAVOLOZZA
Come fra nebbia nei boschi caduta, io dell'età vissuta, rammento i giorni sacri al primo amore; quelli in cui sbuccia il core come dai chiusi petali
TAVOLOZZA
diavolo andò al mondo di là!". - Al mondo ? - io chiesi - spiègati : di là ? di là di che ? ". Ma credereste ? Angelica non ne sa più di me, e non
TAVOLOZZA
rivedi i cavalletti che abbellano la tua stanza romita, e come lieto ai muri prediletti appendi la tua preda, al mar rapita! Poi come è dolce raccontar
TAVOLOZZA
notte in breve si farà più bruna: forse al varco ti attende un traditore, e cadran tue speranze ad una ad una, come le foglie d'appassito fiore. Se
TAVOLOZZA
Pensate a un uom, prigione alla locanda, con una pioggia che a torrenti cade! Se costui Cristo al diavolo non manda É paura d'entrambi che lo invade
TAVOLOZZA
domestiche pareti, o giovinetto: sul nido tuo non aliti l'aura del mondo infetto, bevi in pace e in silenzio al tuo nappo dorato; là fuor de' tuoi
TAVOLOZZA
divini, e i merli ai fiori e ai pampini frammisti sogno dei paesisti; così della tua luce, o Musa, un raggio, rapito al paesaggio, scenda sul viso alle
TAVOLOZZA
Oh bello è pure, al soffio dell'aura mattutina, il Corso, ove s'esercita la boria cittadina quando sui tetti e i platani da lunge il sol si specchia
TAVOLOZZA
Vengono al mar quando la luna accende per gli spazi tranquilli il mesto vel; vengono al mar quando la nebbia stende le bianche braccia e lo congiunge
TAVOLOZZA
festa: avea candida la vesta e danzava in mezzo ai fior! Vidi al corso un cocchio splendido: son gli eredi di un marchese, che di qui, non corse un mese
TAVOLOZZA
oblia! Vieni e vedrai, specchio di un tuo sorriso, la tavolozza mia tutta splendore, e sentirai, commosse al dolce viso, le fosche tele sussurrar d'amore
TAVOLOZZA
inespugnabile, mia bella trinciera? Che filtri, che spasimi fan d'uopo al tuo cuore, perché mi rimuneri di un raggio d'amore? Vuoi dunque ch'io lagrimi
TAVOLOZZA
nel loro inferno! Brindisi ad essi, e agli angeli dei cielì, brindisi al sole, e agli astri pellegrini, brindisi al mare, al fulmine, e agli steli dei
TAVOLOZZA
imbroglio, ma voglio stringerti strozzarti al cor! Quando poi stanco sarò del bianco tuo sen, del morbido tuo folto crin; quando al tormento del
TAVOLOZZA
son moderni in folio legati a ghirigori, che sembran dir: - guardateci non siam belli ... di fuorí? - Vi posa, o pia memoria! tolto al suo tavoliere
TAVOLOZZA
feretro non splende face, ricusa il tempio questa tua salma, che importa? al carcere sfuggita è l'alma! - Addio pennelli, tavolozza addio sacra
TAVOLOZZA
nocchiero, ti dirà se di pioggia è foriero quel vapore che al sole fa vel. Vieni meco: io ti voglio alla riva per mostrarti l'immenso oceàno, e poi
TAVOLOZZA
guatarmi colla faccia arcigna e dura: guardò poi la mia pittura e partì senza parlarmi: al risvolto di una via sghimbiò lesto, fuggì via ... io ne vidi
TAVOLOZZA
hai teco un rimario, viaggiatore?… - Ove fuggisti, o mio lepido umore, in che borgo ho smarrite le parole? Sì, al focolar del prima albergatore, sento
TAVOLOZZA
angelo che seco a un muto invito s'assida al focolar, dolce è l'aspetto!
TAVOLOZZA
Metti un gaio color sul tuo pennello, e dipingimi un cielo al primo albore; poi fra le piante e i fior di un praticello, un somarello - che canti
TAVOLOZZA
mi risana? Oh non più, madre, medicine amare, stanotte io feci un sogno fortunato ... e al dottore lo voglio raccontare; un bel sogno ... era un
TAVOLOZZA
, che quaggiù pensa a voi sola, se lo porto sui monti a respirare, miracolo! adorando al ciel se 'n vola, e del bello commosso alla parola che
TAVOLOZZA
tiranni al trono malediceva allor. Ma un dì la madre dissemi, tutta piangente e smorta: - Questa canzone è morta, non la cantar mai più! - Quel dì, le
TAVOLOZZA
avaro.- - Mi parli già da mesi, o giovinetto, e sai se al mondo ebbi più caldo affetto; sai che di baci mi bruciasti il viso, sai che m'addenta il cuore
TAVOLOZZA
certo fiorivano i pranzi al tuo tetto; oh dimmi lo stomaco ti fece difetto? Odor di tue cucine dopo le pingui caccie! ... Dimmi, quanti rnorirono sotto
TAVOLOZZA
battello. - Il tuo, no, il mio che azzurri ha remi e sponda. - Ma del quadro che fa, lassù a Milano? - Al prossimo di buona volontà lo vendo come
TAVOLOZZA
fiori al crine degli amanti ponean donne latine, e barcollava in mezzo all'orgie doma la vetustà di Roma. Or sulle basi e i capitelli immani, e fra i
TAVOLOZZA
Il lungo e magro professor di greco, che quasi odiar mi fece il divo Omero, fu stamane a vedermi al mio studietto. La tavolozza mia si tinse a nero
TAVOLOZZA
il gennaio malinconico rammentate, quando il cielo era bigio, e al letticciuolo vi assalia la nebbia e il gelo! Rammentatevi le lagrime che spargeste
TAVOLOZZA
nubi dalle sue sembianze, guidala mollemente ove, al sereno, le stelle dei felici intreccian danze. Ma neghittosa se tu resti ancora nella tua danza
TAVOLOZZA
venuti a far lieta Milano messaggier di concordia e di fé! Ah si stringan le destre, ché eterna questa pagina al mondo starà; e si ingemmi coll'arte
TAVOLOZZA
dando il braccio a sedicenni amanti, pallide di languore e di piacere, orsù, apparite, o ciclopi, o giganti, e danzatemi intorno al tavoliere! Sento
TAVOLOZZA
dell'uom volgare, senti l'ingiurie, che rimbalzando già cedono al baston l'aspro comando! Addio tripudio delle canzoni, si pensi a tergere le contusioni
TAVOLOZZA
tempeste, belle al mite sospir delle calme! - - Sacerdoti! alle turbe infelici predicate i miracoli vieti, e di ceri e dorate cornici fate addobbo alle