Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Sull'Oceano

171453
De Amicis, Edmondo 50 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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Sull'Oceano

generale., congiunto alla calata da un piccolo ponte mobile continuava a insaccar miseria: una processione interminabile di gente che usciva a gruppi

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quello accanto al mio una voce secca di donna che diceva: - La tua spazzola ? Che so io della tua spazzola! Cèrcala! -; una voce che rivelava non solo

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marinaio doveva fornire una certa quantità a ogni donna che ne domandasse per suo uso particolare. Ora alcune si lagnavano che a loro fosse stata

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Risalendo, incontrai sulla sommità della scala il grande prete, il quale, accennandomi con una mano la macchina, mi rizzò l'indice dell'altra davanti

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Ci trovammo circa a una cinquantina, seduti a una tavola lunghissima, in mezzo a un vasto salone, tutto messo a oro e a specchi, e rischiarato da

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, colpo apoplettico spirituale. E mi riviene in mente un fatto psicologico singolare, che seguì in me quel giorno, e che presto o tardi, in una lunga

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Quella mattina, come sempre, diede una presa di mascalzone a destra e una presa di porto a sinistra, e poi cominciò a mangiare e a discorrere

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diplomatico. L'agente di cambio mi comparve accanto, come una larva. - Stia a vedere mi disse - una bell'operazione di strategia di bordo. Lei che

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I belli umori, invece, si raccoglievan quasi tutti sul castello centrale, che offriva maggior spazio a far buffonate, ed era come una piazza di

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Quella sera appunto tutto il piroscafo fu rallegrato una celia superlativa fatta a uno di quella brigata: un passeggiero di terza che, avendo pagato

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tranquille una lunghissima striscia purpurea abbagliante come un torrente di lava accesa che corresse a incenerire il Galileo. E quando il sole toccò

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creature umane, e da far spavento a pensare che cosa sarebbe seguìto se fosse scoppiata a bordo una malattia contagiosa. Eppure, ci dicevano, non v'eran

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quel viperaio di odi che da vari giorni le fischiava attorno, s'era finalmente rizzata una testa che l'aveva morsa nel cuore. Riscendendo quella

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C'era una vela all'orizzonte, sulla nostra destra. Il piccolo uffiziale del dispaccio, ch'era di guardia, l'aveva già segnalata da un pezzo. Non si

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ufficiali e col marsigliese, a bere del buon Champagne, dovuto a una discussione su Guglielmo Watt. Parlando della sfortuna degli inventori il

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Levatici da tavola, salimmo sul terrazzino del palco di comando, preceduti dal quarto ufficiale che portava una bracciata di razzi, di girandole e di

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disseminati una grossolana tradizione della religione cattolica, accadeva che al passaggio d'un prete accorressero a chiedere il battesimo perfin dei giovinotti

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dovrebbe importar di conoscere a un italiano. Il deputato era il maggiore d'età, e credo anche la testa quadra della brigata: alto: una faccia forte

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Ma il battesimo, come la festa dell'equatore, non fu che una breve tregua all'irritazione che serpeggiava a prua per effetto del caldo crescente, in

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diamanti e lasciando dietro di sè una striscia di fosforo liquido, una strada coperta d'oro bollente, che pareva uscisse dalla sua poppa, come da una

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una quantità, di animaletti microscopici, chiamati con non so che nome dell'altro mondo, o in altri termini, che tutte quelle scintille erano bestie

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Erano i ragazzi di prua che battevan le mani a una manovra con cui s'alzavano le vele di gabbia, di parochetto e di contromezzana, in modo che il

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grigie facevano una volta schiacciata sopra il mare, il quale in una parte aveva color d'olio sbattuto. in un'altra pareva di cenere immollata, e qua e

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Andai a prua. V'era agitazione che si vede la mattina in una piazza, dove sia stato commesso un delitto la notte: un aggrupparsi e un chiacchierar

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, s'udivano lamenti e proteste. Poi le famiglie si separavano: gli uomini da una parte, dall'altra le donne e i ragazzi erano condotti ai loro dormitori. Ed

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fatto correre la voce che sarebbe stata alle quattro della mattina. A mezzanotte, il tempo s'era rioscurato, e non rimaneva che una lunga e sottilissima

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Se è vero che in ogni lunga navigazione v'è una così detta "giornata del diavolo" in cui tutto va alla peggio, e il piroscafo diventa un inferno, io

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sprigionare un getto più forte, una vera colonna d'acqua impetuosa, la quale in pochi minuti colmò il recipiente, allagò il camerino, gl'infradiciò i panni

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rimbucano di continuo in una quantità di porticine riposte, somiglianti a quelle d'una carcere o d'un ministero: non par possibile che ci sia bisogno di

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Io mi ricordo bene che, osservando più che gli altri me stesso, stavo aspettando con una certa curiosità psicologica quando e come mi sarebbe entrato

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sua. A un tratto passò sul cassero uno spruzzo violento, e s'intese un: Nom de Dieu! - e poi una risata forzata. II marsigliese era stato scappellato

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tutti gli altri pensieri e immagini che susseguirono nella mia mente per varie ore non fecero che girare intorno a quello vertiginosamente. Una

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che durasse più delle altre volte, poi si cangiò in una speranza, a cui la mente si rifiutava di credere ancora, ma che tutti i sensi andavano a poco a

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mare durasse agitatissimo. Delle facce immelensite si sporgevano fuori degli usci, in aria interrogativa, e poi rientravano in fretta. Una voce, che mi

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, i più accettavano, e v'era una processione continua all'uffizio del Commissario, che pareva ridotto un'agenzia. Entravano e, dando il nome

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un suono e una forza nuovi, e si provava a ripeterle una specie di piacer fisico, come quello che si sente stringendo il braccio intorno a una colonna

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. L'acqua dolce essendo distribuita con profusione, per esser l'ultimo giorno, era un lavamento furioso, come d'una folla di cavatori usciti da una

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, lustrava la maniglia d'ottone dell'uscio, canterellando una canzonetta ligure

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con una voce strascicata e nasale, che mi addormentava. A un tratto il canto cessò, come se l'attenzione del marinaio fosse improvvisamente attirata

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due fiumi enormi che lo formano; i quali vapori, accumulandosi in alto, quando l'aria è queta, si tingono di luce e la sfumano e la rifrangono con una

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e i mucchi di fieno o di merci addossati all'opera morta, s'era ficcata, come una covata di gatti, una brigatella di conoscenti o una famigliuola

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mezzo a un tramestìo di valigie, a uno scambio vivace di strette di mano e di buoni augurî. Ed ebbi allora una prova di più di quanto sia difficile il

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ricamare o a leggere. E in fatti gli davan una cert'aria di piazzetta da palco scenico i camerini che v'eran da un lato, simili alle casette mobili

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che doveva esser poi la mia compagnia più piacevole fino alla fine del viaggio. Era un torinese, agente di una casa bancaria di Genova, il quale andava

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creduto di trovarvi una trasformazione, un progresso: v'aveva ritrovate invece le idee d'una volta, tutti i vecchi pregiudizi, la vita gretta, e una

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, con un occhio solo e una barba di crino di spazzola; e, passando, fece all'agente un atto della mano, che non compresi. Poi salì sul cassero. Domandai

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seguente egli mi si venne a mettere accanto a tavola, al posto dell'avvocato, che non s'era levato da letto. Ogni giorno egli faceva una mezza dozzina

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venne in mente, e non m'ingannavo, che fosse quella una specie di montagna, dove si raccogliessero gli emigranti di idee più rivoluzionarie, quelli che

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altro, distratti e flemmatici: caso non raro di rassomiglianza fisica fra persone di natura opposta. Scesi con lui nell'infermeria, una specie di

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E volle che andassi con lui a vedere il "presepio." In un cantuccio di prua, formato da una stia di tacchini e da una grossa botte addossata

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