Sull'Oceano
generale., congiunto alla calata da un piccolo ponte mobile continuava a insaccar miseria: una processione interminabile di gente che usciva a gruppi
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divampa nelle donne del popolo ogni volta che leticano, anche per una cosa di nulla, con gente delle classi superiori, e che vien da un cumulo di rancori
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All'improvviso s'udì da un'altra parte uno strillo acuto di donna, si vide accorrer gente vicino all'albero di trinchetto, e in pochi momenti
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piacevole il sentimento della salute in mezzo a gente che soffra il mal di mare. E quel giorno non mi poteva mancare lo spettacolo: tra il tocco e le
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, della gente, un così alto e freddo disprezzo d'ogni bassezza, che nessuno se gli avvicinava, come se tutti avessero fiutato in lui un nemico
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andata innanzi nella simpatia di tutta quella gente. Al suo apparire, anche i contadini più rozzi si scansavano, e tutti guardavano attentamente le
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grotteschi di sua invenzione, contraffaceva la gente in maniera maravigliosa, e quando passava un'autorità di bordo, salutava con un atto di finto
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gente. Prima di tutto, le era antipatico. L'ignoranza non ammira il mare, perchè ha poco o nulla da scrivere col pensiero su quella immensa pagina pulita
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raccontava in modo particolare, lentamente, dicendo nel modo più naturale del mondo le cose più strane, da gente assuefatta a far vita comune con la
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una speranza confusa, quale si suol vedere in faccia alla gente l'ultimo giorno dell'anno, come se confidassero tutti di essere aspettati
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accese il primo fuoco di bengala, s'udì uno scoppio di evviva, e si videro mille e seicento visi illuminati, una vasta calca di gente ritta sulle
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darvi ospizio e vita a gente d'ogni lingua e d'ogni razza. Infatti, due volte la settimana almeno essi festeggiavano fra di loro qualche data
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un deserto sterminato, davanti a uno spettacolo sublime, dentro un'aria purissima, verso un mondo sconosciuto, in mezzo a gente che non mi conosce
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, vicino all'ufficio del Comandante, in uno dei due lunghi passaggi che vanno a poppa a prua; al quale, perchè v'era un andirivieni continuo di gente
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viso riflette inavvertitamente tutte le espressioni del suo, così i pensieri e i discorsi di tutta quella gente si facevan neri, gialli, grigi
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grave di fuori. La prua tutta nera di gente ci si stendeva di sotto come un vasto palcoscenico scoperto, accarezzato in quel momento da una brezza
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come un linguaggio misterioso di gente sparpagliata e invisibile, che a bassa voce s'inciti a vicenda al lavoro e alla lotta. La poppa sussulta sotto
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giudizi. Egli parlava con pochissimi. Pareva impacciato con la gente, come tutti quelli che sanno che la loro infelicità è manifesta, e si vergognano o si
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rumori sopra coperta, passi precipitosi come di gente che accorra a un pericolo, strepiti incomprensibili, che nella quiete della notte paiono enormi
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, fra tanta gente, non era raro, destava una tristezza inquieta, come se fosse una minaccia per tutti. Il medico fu fermato sulla "piazzetta" dalle
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guardavano in mare, per vedere. Molta gente s'accalcava alla porta dell'infermeria, per scendere a visitare il morto; ma un marinaio, messo là di guardia
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imbrunire. A un tratto s'udiron delle grida furiose dall'ufficio dei passaporti e si vide accorrer gente. Si seppe poi che era un contadino, con la moglie e
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sorde alla voce della gratitudine. - Le raccomando con tutto cuore mia sorella, che essendo giovane e sola in mezzo a tanta gente, potrebbe trovarsi
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Salii sul cassero, dov'eran quasi tutti i passeggieri: tutti visi di gente che avessero passato la notte sui pettini di lino. Le antipatie reciproche
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Ma qui trovai di peggio. L'afa e il puzzo avevan cacciati tutti su, non ci avevo mai visto tanta gente: era una folla densa dalle cucine fino alla
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di calza sfatta dal cassero al salone, e si abbandonavano qua e là pei divani e intorno ai tavolini. Oh l'insopportabile gente! Conoscevo già gli
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labirinto di passaggi, di cantucci, di nicchie, e in quel via vai di gente dell'equipaggio, d'ufficio e di vestiario diverso, che sbucano e si
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vidi molta gente affollarsi ai piedi di una delle scalette del palco. Un bambino, salito fin sull'ultimo scalino, era precipitato di lassù, dando del
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cresceva sopra il mio capo. Era un gridìo di gente che si chiamava per nome, un suono di passi affrettati, un tramestìo come all'annunzio d'un pericolo
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e irregolare della gente allegra.
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gente alla porta del dormitorio di terza, e fui spinto nel salone. Una signora inciampò e cadde a traverso all'uscio. Per un momento m'apparì sulla
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lontano d'una risonanza strana, come gli echi delle valli piene di neve, e dai camerini dei lamenti strozzati come di gente scannata, che vomitasse le
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Qui c'era già molta gente uscita dai dormitori, che si teneva con le mani ai guardacorpi, stati tesi a traverso alla coperta per uso dei marinai; e
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veder tutta quella gente, la quale andava a chieder sostentamento alla loro patria, la maggior parte per sempre, e i cui figliuoli a venire, nati
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nettissima, senza un'ombra di promessa. Dopo il mezzogiorno i passeggieri cominciarono a dar segni di stanchezza. A quella gente che aveva avuto
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giri in mezzo alla folla, e fui maravigliato al vedere quanta gente conosceva, a quanti aveva fatto del bene in quei pochi giorni. Rimise al contadino
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, rincantucciati al loro posto solito, nell'atteggiamento di gente che non avesse più nulla da sperare da quel lembo di terra rossa, fuorchè di
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fischi, e un gridìo di gente che s'affollava intorno all'osteria alzando i bicchieri e i bidoni, un bolli bolli da tutte le parti, da parere che in
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; poichè la povera gente si adatta a tutti i vani come l'acqua. Una parte dei passeggieri intingevano ancora le gallette nel caffè nero, con le
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numerazione della folla come d'un armento, del quale non importava a nessuno di conoscere i nomi, faceva pensare che tutta quella gente fosse contata per esser
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Allora, dal primo vaporino arrivato salì sul piroscafo un branco di gente, parenti ed amici dei passeggieri, che si sparpagliarono a prua e a poppa
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accaduto di loro? Non si può dire l'angoscia e l'avvilimento di quella povera gente, che dopo aver abbandonato l'Europa, si credevano respinti dall'America
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conoscer la gente per viaggio. Certi passeggieri, con cui avevo avuto per tutto quel tempo una dimestichezza quasi d'amico, se n'andavano senza dir
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aria che in Italia per l'ozio e la furfanteria. Ma la maggior parte, bisognava riconoscerlo, eran gente costretta a emigrare dalla fame, dopo essersi
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Avrei voluto discendere fra quella gente e parlar con qualcuno; ma mi parve meglio aspettare un giorno che ci fosse meno folla. Per liberarmi dai
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una parlantina facilissima; un poco toscaneggiante, ma senz'affettazione; tormentato da una curiosità di comare, non occupato d'altro che della gente
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intendevo della strana lingua parlata dalla nostra gente del popolo dopo molti anni di soggiorno nell'Argentina, dove, col mescolarsi ai figli del
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facile di quello che credevo. Mentre passavo in mezzo alla gente seduta, badando a non pestare i piedi a nessuno, m'intesi dire alle spalle: - Largo
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vino: e questi gironzavano di crocchio in crocchio e rivolgevano la parola da tutto le parti, ridendo alla gente e al mare, come se avessero saputo
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Di là andai sul castello di prua, che era pieno di gente. Salendo, intesi dire accanto a me: - Già, vegnen chì al teater. Quel vegnen era per me
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