Sull'Oceano
quello accanto al mio una voce secca di donna che diceva: - La tua spazzola ? Che so io della tua spazzola! Cèrcala! -; una voce che rivelava non solo
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lezioso; ma una faccia, poveretto, che mi pareva d'averla vista per la prima volta in un'opera illustrata del Darwin, al capitolo delle catarrine
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Il mare non si godeva che sul far della notte, dopo che i passeggieri avevano sgombrato, tranne due o tre solitari. A quell'ora, quando sul cielo
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Duu! Cinqu! Vott! Tucc!- Mi riscossero queste grida d'un gruppo d'emigranti lombardi che giocavano ogni sera alla mora sul castello centrale. A
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marinaio doveva fornire una certa quantità a ogni donna che ne domandasse per suo uso particolare. Ora alcune si lagnavano che a loro fosse stata
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Io però non capivo ancora come a bordo fosse possibile d'annoiarsi: anzi mi rallegrava la vista degli annoiati per la stessa ragione che si prova più
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al viso, come un cero. Non capii. Voleva dirmi che la macchina del Galileo era costata un milione. Lo ringraziai, scansando il dito, e mi ritrovai
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molti finestrini, in cui si vedeva ballare l'orizzonte del mare. Nell'atto di sedere, e per qualche minuto dopo, i commensali non fecero che squadrarsi a
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che tradiva la Chartreuse mattutina, quale fosse la cagione più frequente dei naufragi. Il comandante, con la bocca piena di pane, rispose che si
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Il caldo essendo forte a quell'ora, quasi tutti rimasero lungo tempo sul cassero, all'ombra della tenda: ed io ebbi modo d'osservare meglio che la
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nella sua cuccetta scura, con la barba grigia lunga, che lo faceva parere anche più scarno, aveva l'aspetto un morto disteso dentro una cassa, a cui fosse
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Ma che diamine seguiva per aria? In pochi minuti s'era oscurato il cielo; le nuvole scendevano fin quasi a toccar le cime degli alberi, pareva che
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E quella scenata seguiva davanti a uno degli aspetti più stupendi che offrano l'oceano e il cielo nella regione dei tropici. Essendosi squarciato
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E mare, mare, mare. A momenti c'era da immaginare che fossero scomparse le terre dalla superficie del globo, e che noi navigassimo sull'oceano
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, e l'immensità semplice non è bella che per chi pensa. Non ricordo d'aver mai inteso fra quegli emigranti un'esclamazione ammirativa per l'oceano
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Tutti erano allegri, quantunque il comandante avesse fatto sentire che non voleva la farsa d'uso, di battezzare con le caraffe chi passava Ia linea
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Ma la gioia senza causa di quella folla, su quel confine d'un nuovo mondo, in quella solitudine, di notte, mi fece più pietà che non me n'avesse mai
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Io però non m'annoiavo: un sentimento mi riempiva l'anima, nuovo e piacevolissimo, che non si può provare in nessun luogo, in nessuna condizione al
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saluto, e qualche volta neppure un cenno. Pareva che l'uggia crescente che metteva in ciascuno quella piccola società forzata del piroscafo, gli
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facilitarmi le osservazioni che avrei voluto fare sul Galileo. Prima che s'arrivasse a Gibilterra, gli andai a far visita. Egli stava di casa in coperta
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splendido e più strano che si fosse visto dopo che eravamo entrati nella zona torrida. Il cielo s'era rasserenato a oriente e a occidente, e il sole
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far dispetto alla natura: per lui il sole che discendeva nel mare era un sole odioso, per riverbero della cattiva compagnia che frequentava. In mezzo
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Il solo malcontento fu il marito della svizzera, che vedemmo comparire sul cassero brontolando, con la faccia rossa e indispettita. Ma, dio buono, se
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Qui, al diciassettesimo giorno, trovo notato sulla carta del Berghaus che si doveva passare la famosa linea tirata da Alessandro VI per dividere il
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vicenda. Il piroscafo stava per fermarsi. Molti s'affollarono ai parapetti, a guardar giù, senza saper che cosa; altri corsero dal comandante
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Eppure ciò che mi fece più senso in quell'avvenimento nuovo per me fu lo sguardo che si scambiarono due persone: tanto è vero che lo spettacolo più
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Quella notte, però, io credetti d'essere sul punto di scoprire il mistero. La brezza era quasi cessata, e il mare dormiva, in modo che la sera tardi
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Fu una pessima notte. Eran vicine le dodici, e la maggior parte vegliavano ancora. L'afa opprimeva tutti. E per giunta pareva che quella notte il
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Andai a prua. V'era agitazione che si vede la mattina in una piazza, dove sia stato commesso un delitto la notte: un aggrupparsi e un chiacchierar
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Ma il mar verde e episodio dell'innamorato non schiarirono che per pochi minuti la faccia scura che aveva quel giorno il Galileo. Solamente la
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Se è vero che in ogni lunga navigazione v'è una così detta "giornata del diavolo" in cui tutto va alla peggio, e il piroscafo diventa un inferno, io
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Salii sul cassero, dov'eran quasi tutti i passeggieri: tutti visi di gente che avessero passato la notte sui pettini di lino. Le antipatie reciproche
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Per noi di prima le cose si guastarono ancora alla colazione, che fu cattiva, e resa peggiore dal silenzio e dal cipiglio addirittura tragico del
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che questa non giocasse bene, o che per turbamento egli non la girasse per il suo verso e la guastasse, il fatto è che non riuscì ad altro che a
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Eppure, per quei primi giorni, mi attirò assai di più lo spettacolo dell'arca che quello degli animali. E credo che segua il medesimo a chiunque
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L'orizzonte era velato da una nebbia leggera, e c'era una certa gravezza nell'aria, che faceva sentire tratto tratto il bisogno di tirare un lungo
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con quello sguardo che si fissa in viso a uno sconosciuto, il quale ci si presenti per trattare d'un affare grave. Un lampo, e un brontolìo di tuono
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Sì, è la verità, e la dico tutta. Questo è il pensiero che mi si confisse nel cervello, acuminato, freddo, immobile, come un punteruolo d'acciaio, e
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Qui c'era già molta gente uscita dai dormitori, che si teneva con le mani ai guardacorpi, stati tesi a traverso alla coperta per uso dei marinai; e
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Ma allo spuntare delle prime stelle rinacquero la spensieratezza e l'allegria, e sorse un tale cicaleccio da ogni parte che pareva che tutti i mille
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notare fra coloro che intendevan di valersi delle offerte del Governo argentino, il quale pagava le spese dello sbarco agli immigranti che lo
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In quella preoccupazione generale si riconosceva a primo sguardo che l'eterno femminino era passato in seconda fila, che molti amori dovevano esser
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Che piacevole risvegliarsi! Quelle parole "oggi sentiremo la terra sotto i piedi" nelle quali s'esprimeva il pensiero di tutti, avevan per noi come
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con una voce strascicata e nasale, che mi addormentava. A un tratto il canto cessò, come se l'attenzione del marinaio fosse improvvisamente attirata
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Il sole intanto era andato sotto, diritto davanti a noi, di là dalla terra, e si vedeva un crepuscolo stupendo, bello quanto più belli che avevamo
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, affannati, spaventati, con le labbra tremanti. Erano di quei sessagenari soli che non potevano sbarcare senza che un parente prossimo si presentasse
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Ma se qualche cosa poteva far sorridere, lo spettacolo, tutt'insieme, stringeva l'anima. Certo, in quel gran numero, ci saranno stati molti che
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Era il mugnaio, che tartassava l'Italia, dondolandosi in mezzo a un crocchio di passeggieri, orgoglioso della sua pancia di nuovo acquisto, come
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Uno spruzzo d'acqua ricevuto in pieno viso la mattina all'alba, nel punto che aprivo il finestrino per respirare, mi fece stare in cuccetta tutto il
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E volle che andassi con lui a vedere il "presepio." In un cantuccio di prua, formato da una stia di tacchini e da una grossa botte addossata
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