Sentenza n. 5188
3. – Il ricorso non è fondato.
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prospettare la tesi che al ricorrente avrebbe dovuto essere attribuita la veste di “agente provocatore” e che quindi, non avendo costui commesso reati in Napoli
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Tale interpretazione si impone perché la norma abbia una possibilità concreta di applicazione, in quanto, in caso contrario, essa non troverebbe
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illogicità della motivazione, in quanto non sarebbero stati rispettati i termini per la convalida dell’arresto.
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pubblico ministero non oltre ventiquattro ore dall’arresto.
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competenza prevista dall’art. 386, primo comma, e non a quello dei luogo in cui l’arresto avrebbe dovuto essere eseguito (Milano), considerata la peculiarità
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Si deve, tuttavia, ritenere che in caso di adozione di provvedimenti di ritardo nell’arresto, il termine di ventiquattro ore inizi a decorrere non
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provocatore”, il destinatario della sostanza stupefacente; sostiene, pertanto, che nessun reato avrebbe commesso in Napoli, dove non poteva essere arrestato.
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cittadino colombiano non è stato arrestato in Milano in data 10 luglio 1997, bensì il successivo 11 luglio in Napoli, dove si era recato per la
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relativo provvedimento deve essere emesso entro le successive ventiquattro ore”. La norma, quindi, non afferma, che entro le ventiquattro ore l’arrestato