Sentenza n. 5188
Con il primo motivo, il ricorrente lamenta la violazione degli artt. 386, n. 3, c.p.p. e 390 nn. 1 e 2 dello stesso codice nonché la manifesta
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Nella specie, l’arresto è avvenuto in termine ragionevolmente breve dal giorno in cui avrebbe dovuto essere eseguito e l’arrestato, dopo la sua
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ha pronunciato la seguente
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Correttamente, d’altra parte, la polizia giudiziaria si è rivolta al procuratore della Repubblica del luogo dell’arresto (Napoli), secondo la
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LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
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L’A., richiesto dagli organi di P. G., offriva la sua disponibilità alla collaborazione per l’individuazione e la cattura della persona alla quale la
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P. A. H. U., anch’egli cittadino colombiano, al quale consegnava la borsa contenente la cocaina.
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udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Giorgio Colla;
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Il Procuratore della Repubblica di Bologna, sotto la direzione del quale si svolgevano le indagini, ha pronunciato, il 7 luglio 1997, il decreto con
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prospettare la tesi che al ricorrente avrebbe dovuto essere attribuita la veste di “agente provocatore” e che quindi, non avendo costui commesso reati in Napoli
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6. – Al rigetto del ricorso, consegue la condanna dell’A. al pagamento delle spese processuali.
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La disposizione sopra indicata pone certamente un problema di coordinamento con le norme del codice di procedura penale sulla convalida dell’arresto
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Tale interpretazione si impone perché la norma abbia una possibilità concreta di applicazione, in quanto, in caso contrario, essa non troverebbe
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Il 12 luglio seguente, il Procuratore della Repubblica di Napoli chiedeva nei confronti dell’A. la convalida dell’arresto e l’applicazione della
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probatori ovvero per l’individuazione o la cattura dei responsabili dei delitti di cui agli art. 73 e 74”.
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relativo provvedimento deve essere emesso entro le successive ventiquattro ore”. La norma, quindi, non afferma, che entro le ventiquattro ore l’arrestato