Sentenza n. 5188
Sotto il controllo del personale operante, l’11 luglio 1997, l’A. si recava in Napoli, per mezzo della ferrovia, e, giunto alla stazione, incontrava
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sul ricorso proposto da A. O. C. avverso le ordinanze di convalida
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6. – Al rigetto del ricorso, consegue la condanna dell’A. al pagamento delle spese processuali.
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2. – Avverso i predetti provvedimenti propone ricorso per cassazione l’A. C. O., per mezzo dell’avv. Alfredo Guarino.
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L’A., richiesto dagli organi di P. G., offriva la sua disponibilità alla collaborazione per l’individuazione e la cattura della persona alla quale la
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il quale la polizia giudiziaria era autorizzata a ritardare l’arresto dell’A. ai fini delle indagini e, per effetto di tale provvedimento, il predetto
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5. – Va, infine, respinto il terzo motivo di ricorso con il quale l’A. si duole della manifesta illogicità della motivazione in ordine alle esigenze
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debba essere messo a disposizione del pubblico ministero, ma assegna il termine anzidetto per l’emissione del provvedimento di arresto, dal quale, con
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Il 12 luglio seguente, il Procuratore della Repubblica di Napoli chiedeva nei confronti dell’A. la convalida dell’arresto e l’applicazione della
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1. – Il 10 luglio 1997, C. A. O., cittadino colombiano, era colto in flagranza del reato di detenzione di cocaina (oltre 3 Kg.) in un albergo di
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), ed in particolare con l’art. 386, terzo comma, c.p.p., il quale dispone che la polizia giudiziaria deve porre l’arrestato a disposizione del
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competenza prevista dall’art. 386, primo comma, e non a quello dei luogo in cui l’arresto avrebbe dovuto essere eseguito (Milano), considerata la peculiarità
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Si deve, tuttavia, ritenere che in caso di adozione di provvedimenti di ritardo nell’arresto, il termine di ventiquattro ore inizi a decorrere non
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a collaborare – fin dal giorno della sorpresa in flagranza – con gli organi di polizia giudiziaria, allo scopo di far scoprire, quale “agente
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cattura, è stato posto immediatamente a disposizione – mediante la conduzione nella casa circondariale – del Procuratore della Repubblica di Napoli, il
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Come si evince dall’ordinanza impugnata, l’arresto dell’A. è intervenuto per il reato commesso in Milano: è, quindi, del tutto fuori luogo