Senso
Aperto l'uscio della camera e fatto un profondo inchino, il servo si ritirò, lasciando il prete solo con la donna. Nel primo istante non la vide
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, andava allo specchio appannato e piccolo che era posto sul cassettone, contemplava la sua triste imagine con lo sguardo stralunato, e vedendosi più
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La stanza del rettore era un paradisetto. Faceva caldo. Nel camino brillava un gran fuoco, e dinanzi ad esso un uomo lungo e stecchito, una specie di
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Il prete restò solo. La via piegava in quel luogo, entrando a ghirigoro in un'altra vallata stretta, dalla quale non si poteva più scorgere il
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La villa del barone banchiere era sorta all'improvviso. A un tiro di schioppo fuori del paese si vedeva dianzi una casa costrutta in sasso e in
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La stavo aspettando alla stazione di Treviglio. Ell'aveva passato il mese di settembre ad Iseo, in villa, presso la sua famiglia, e doveva partire
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freddo tutta la notte, non mi riuscì di chiudere occhio neanche un minuto. Alle nove uscivo dal Santuario per arrampicarmi sul monte. Nel passare
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Il prete girò, senza saperlo, a sinistra, dove la strada sale e s'interna nella montagna; passò a' piedi della chiesetta di San Rocco, posta sul
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Il prete aveva i gomiti poggiati sul davanzale; stava immobile, con lo sguardo fisso. Era la prima volta in dieci anni che vedeva dalla canonica del
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Il prete, poiché si fu sfogato, rientrò nella sua camera livido in volto, salvo due cerchi rosei nel mezzo delle gote, con la gola arsa, con il petto
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Mi gettai la pelliccia sulle spalle, ed uscii dalla stanza col rettore, il quale correva innanzi svelto, senza neanche aspettare che il servo gli
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La camera, assai grande, era posta in un angolo dell'immenso edificio; aveva due finestre piccole, dalle quali si vedeva giù nella notte una zona
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Questa macchia grigia, ch'io vedo dentro ai miei occhi, può essere la cosa più comune della vostra scienza oculistica; ma mi dà gran fastidio, e
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Dallo scartafaccio segreto della contessa Livia. Ieri nel mio salotto giallo, mentre l'avvocatino Gino, con la voce rauca della passione lungamente
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Schizzo dal vero. L'acqua era tiepida, il mare uno specchio. Nuotando ora lesto, ora tardo, m'ero allontanato bene dalla riva, sicché la barca di
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fango della strada, il quale, schizzando a destra e a sinistra, pareva borbottasse pettegolo contro le ruote, che ne disturbavano la quiete molle. Su
Accademia della crusca
