Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

265640
Boito, Camillo 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Bocca
  • Roma-Torino- Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

premio, perchè non intendevano ad appagare la ragione. Il Monte ver de fu lì lì per perdere la medaglia d’oro. Due dei giurati gli volevano

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— si badi come non diciamo che intendono il colorito veneziano. Il maestro di costoro, tra cui v’è qualcuno di buono ingegno e di abile pennello, fu

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Un dì, fu appunto il 18 del mese di luglio nell’anno 1573, venne chiamato dinanzi al tribunale del Santo Ufficio in Venezia Paolo Caliari veronese

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matematica della forma, e con un fare spiccio, ma preciso. Il buon seme, che dal marchese Selvatico era stato gettato nell’Accademia, fu coltivato con

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suoi quadri ci pare sempre quello che fu esposto alla gran mostra di Firenze nel sessantuno: i Novellieri fiorentini. L’uno suonava sul colascione, l

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— No, ma mi fu detto di ornarlo a mio gusto. Era vasto, e ci potevamo capire molte figure.

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, il quale fu uno dei più preziosi cronisti di strane usanze veneziane, e finissimo ritrattista della natura umana esterna; ma non andò, e forse non

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morirebbe di pletora o di vergogna. E che convenga essere molto cauti nel rimodernare, si vede già da una via nuova e larga, la quale fu aperta cinque anni

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L’ambiente artistico o fantastico, nel quale gli spiriti vivono a Venezia, produce, a parer nostro, certe conseguenze notevoli. Fu già considerato da

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lavoro fu condotto con molta coscienza; ma è troppo lisciato, troppo lustro: s’è voluto ripulire ogni parte, accarezzare, smozzandoli talvolta, i

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palazzo venne in proprietà dei Minelli, ch’ebbero il vanto di dargli il loro nome, col quale è tuttavia conosciuto; poi diventò, pare, locanda; poi fu

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monumenti somigliantissimi, quello che fu alzato da Gualpertino Mussato in Santa Giustina di Padova e l’avello di Regina della Scala in Milano sono

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problema, che fu tentato di sciogliere dianzi a Parigi: Qu'est-ce que la propriété? E il Courbet, buon uomo, grande pittore, timido, ma pigliato

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Firenze di giorno in giorno più di ben si spolpasse, e fu a coda di una bestia tratto verso la valle, ove mai non si scolpa. Corso, dal Compagni, lodato

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orecchie, un certo non so che nella persona bastano a farci indovinare la fìsonomia, anzi quasi il carattere di quel servo, il quale, ragazzo, fu tolto

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Ma sentite che bel soggetto, e come risponde a capello a colui, per il quale fu ideato, che è Giovanni Duprè: Fidia; che nella sua stanza guarda con

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dimostrare appunto che il manichino è più vecchio del frate di San Marco, e che fu inventato in Germania, sebbene ci sia forse venuto, almeno nel nome, per

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i colleglli il battesimo di macchiaiuolo; e fu de’ macchiaiuoli il Cabianca, il quale, diverso in ciò dall'altro, è restato poi sempre macchiaiuolo

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pareti parallele formassero tre navi, i tre tetti di legno, le transenne di legno, gli amboni di legno e il ciborio; ma, come nelle catacombe fu

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sono più cupi, e ì colori più disadatti alle condizioni della chimica. L’ambizione delle fabbriche fu sviata: invece del rivolgerla a migliorare un

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’era castamente dipinta la morte di Nostra Donna, non poteva essere più simile al vero di quello ch'ell'era. E Giotto fu lodato per pittore idealista da

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appresso fu il trionfo del Cremona. Le lodi gli piovvero addosso per due tele: la prima figurava un giovinotto, che col destro braccio si stringe al seno

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forme certa latente fierezza? Kaled nella battaglia stava sempre a lato di Lara, e neppure in tali istanti la sua mano tremava; e, poichè Lara fu

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, non è l'Esopo che fu amato da Creso e visse nella Corte del re di Lidia, non è l’Esopo che andò a Delfo a consultare l'oracolo e per certe imprudenti

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sua tela grande, ha un serio ritratto di donna, e una vedutina piccolissima di Recoaro, accarezzata con rara eleganza. La sposa russa fu nel 1871 la

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ferrovia e la Galleria nuova, fu trovata maniera di acconciare qualche pittura a buon fresco e qualche quadro a tempera. Lo stile degli edificii è

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Delle due accuse, audacia o timidità, la prima è ambita, la seconda, peggio di ogni altra pessima imputazione, temuta. Fu timido Giulio Romano? E

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ispiegarne la professione, la morte, il nome? A mo’ d’esempio, sant’Eligio, che fu prima gioielliere ed,orefice e vescovo poi, s’avrà a far con la

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archiacute settentrionali; neanche il S. Francesco di Assisi, che è opera d’un Tedesco; neanche la Certosa di Pavia, che fu pure fondata da Gian

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Chi fu architetto del Duomo? Se non fu Enrico di Gamodia alemanno, nè magistro Johanni Mignotho de Parixius, nè Nicoletto de Bonaventis pur parigino

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toccano il periodo romano, anzi, per la scultura, anche alla vera arte romana, che fu mezza greca, si vede un regolare processo di germinatura, di fioritura

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, e che, lodato a cielo da una parte degli artisti giovani, fu scomunicato dai professori e giudicato indegno di essere tradotto in marmo.

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’suoi tempi. Questo del Barrias è diverso. Uno schiavo, alto di statura, nerboruto di membra, ma già vecchio, fu inchiodato coi piedi e legato con le

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diecimila fiorini che il re voleva del Vigna. Messere Provenzano, il quale, al dire di Giovanni Villani, fu molto presuntuoso di sua volontà, e che Dante

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La tela non fu esposta, per sua fortuna, alla mostra universale. Occupa intiera una delle pareti maggiori della gran sala nel nuovo Palazzo per la

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Questa tela così limpida e così festosa è contornata da una enorme cornice color di ferro, goffa e incomprensibile. Fu eseguita dallo stesso autore

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pittore tedesco di gran nome, che, guardando la figura, fece le maraviglie, e poi mandò altri artisti stranieri ed italiani a vederla: e fu per molti

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dalla coppa arrovesciata per terra, e gli occhi languidamente desiosi, e il seno tondeggiante. Allora fu che il Duprè fece un Amorino in agguato, e

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dello scultore toscano. Il Granduca aveva una vasca o tazza immensa di porfido, che, tolta da Roma imperiale all’Egitto, fu poi da papa Clemente VII

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sapientemente intese nelle distanze e nelle sporgenze, che, quando l’opera capitò all’Accademia di Venezia, fu una maraviglia generale, rotta solo dalle

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Il Manin fu allora imprigionato col Tommaseo; e ne’ lunghi interrogatomi dei due carcerati già il primo apparisce uomo politico, guasto ancora un po

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gente si armò, e in un attimo l’Arsenale fu in potere del popolo... Nel ritornare indietro il babbo con alcuni dei capi entrò in una bettola. Dopo avere

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Il Quarantotto fu la fanciullezza della nuova Italia. Gli uomini che, giunti all’età virile, hanno pieno l’animo di affetti solidi e il capo di idee

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volume si rammenta come il Manin lo facesse arrossire una volta così che avrebbe voluto sprofondarsi in terra. E fu nel cortile del Palazzo ducale un

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Manin fu portato dalle Carceri sino in Piazza San Marco sopra un nudo asse di legno trovato a caso presso il Ponte di Canonica, come poi al Caffè Florian

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ed oscura. Il Cavour, posto fra il pubblico giardino ed i vecchi Archi di Porta Nuova, fu poco fortunato. Si volle con due bozzetti diversi, ideati

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L’ultimo monumento, de’ pochissimi che Milano ha nelle vie, fu alzato, come tutti sanno, con molta pompa a Leonardo da Vinci durante la Mostra

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Cenacolo; Cesare da Sesto, finalmente, di cui la maniera fu detta dal Lomazzo ricca, pronta, bizzarra, ma ineguale e scorretta, artista vigoroso e non

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Melzi, gentiluomo milanese, presso al quale, nel Castello di Vaprio, Leonardo fu liberalmente ospitato. E il Melzi poco dopo la morte del maestro

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Fu scolaro del Vinci a Firenze per un poco di tempo Iacopo da Pontormo, e furono suoi condiscepoli col Perugino, ma seguitatori del suo modo e de

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