Scritti giovanili 1912-1922
Ad ogni modo la tradizione capitalmente plastica ha le sue tappe negli scultori romanici, Giotto, naturalisti Fiorentini, Masaccio, Mantegna
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periodo che Guido compie le sue figure di velluto grigioperla della cappella Paolina a Santa Maria Maggiore, e che Domenichino svaria le sue stoffe
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La Fantasia di nuovo, va per le sue vie, verso l'arte moderna. Paga, essa, finalmente, di porgere agli uomini non «informazioni e promesse» ma la
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Ora il nostro scultore in queste sue prime creazioni, procede veramente verso la muratura in blocco della forma per mezzo delle stratificazioni
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lentamente le sue polpe sbandandole circolarmente ad ogni moto, mentre da esse affiorano le articolazioni come per un'autocernita prodigiosa.
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circostanze sono già tutte per lui soggetto attualmente dinamico, ciò che non avveniva nelle sue tormentate produzioni primitive.
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fiori e frutta, il non ancora cavaliere d'Arpino per schizzettare sulla volta della sagrestia di San Martino le sue precipitose stampiglie mentali
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non mai la costrutta sanità dalle sue forme: dove si esplicano più chiaramente che altrove, nel partito di luce meno imperioso e più aperto, le sue
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Ma io voglio citarvi un'altra tela che ci dimostri Battistello nella pienezza delle sue nuove facoltà, verso gli ultimi anni della sua vita.
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troppo spesso alle sue scene, nelle vôlte e nei pennacchi, il carattere di vignette ben riesci te, e nulla più. Con quest'ultima osservazione siamo
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iscorcio, i risultati delle sue ricerche ed attuazioni pittoriche a Genova, a Torino, a Parigi, a Londra.
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essenzialmente di studioso accurato di «valori», e noi crediamo infatti di vederlo ritornare sui propri passi e raccogliere frutti migliori dalle sue
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Non occorre dunque fermarsi oltre sul Davide d’Orazio Gentileschi: sulle sue qualità di abile contraffazione del Caravaggio primo, ad opera di un
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dato l'equivalente dell'Annunciazione di San Siro! E in Inghilterra? Da quanto riferiscono i locali 49 parve ch'egli nei suoi affreschi, o nelle sue tele
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rendere, e con le sue azioni infinite svolte in mezzo a sciagure e a calamità, si potrebbe chiamare il santo più «realistico» dell'epoca. Caravaggio Che
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Teniamo dunque per fermo che Massimo si rinnovò al tocco serico del corredo di Artemisia. Le sue sete gialle, le sue paste auree e fuse, le sue sete
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Del resto a sapere che cos’ella pensasse di sé e della pittura, valgono le sue parole, apparse di recente nelle lettere a’ clienti.
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sospettare d'essere ancora lontani dalla piena conoscenza delle sue doti pittoresche che ci dovranno ancora rivelare le sue qualità, come pittrice di quadretti
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L. DAMI, Siena e le sue opere d'arte. Firenze, Lumachi, 1915 (in: 'L'Arte', 1916, p. 360-65).
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titolo impersonale: «Siena e le sue opere d'arte» si nascondessero pretese parecchie.
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Ma al Dami interessa più una spiegazione muscolare schermistica della linea di Simone, e delle sue dolci insinuazioni lineari! E quali stenti duelli
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Ora, immaginate quale ricchezza di attuazioni geniali s'offra a chi variando abilmente la scelta del volume totale delle sue scene - ciò che nel
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Perché mai le due Teste muliebri (n. 201) sarebbero soltanto «maniera di Giulio Cesare Procaccini» e non sue, propriamente? E perché anche di Ercole
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l'Italia settentrionale. Le sue incontrastabili relazioni, e la sua altrettanto evidente distinzione dalla pittura veneziana contemporanea, le sue
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in Luciano Borzone. Ma questo l'avrebbe condotto troppo lontano dalle sue ricerche, sebbene utili, sempre un poco circondariali.
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Per Dalbono valgono le stesse cose. Certo egli è più brillante scrittore, più vivido, più pronto ad accogliere che non il Morelli; ma da queste sue
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d'arte? Il procedere delle sue figure e cose è per frattura ed angolarità, l'unica visione possibile alla poesia dei piani di luce-forma, alle sue
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non ci sarebbe affatto da meravigliarsi se il Giovannoni lavorando in estensione quanto le sue idee lavorano in profondità escisse fuori come un
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sue caratteristiche locali paesane.
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Luciano Laurana per via di quella «ragione di prospettiva» che il Bianchini attribuiva alle sue pitture; ma qui c'è prospettiva senza ragione, o poco
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Manet adunque alla National Gallery con Piero della Francesca, con Leonardo, con Velazquez. Vi è presentato con una delle sue opere più classiche, se
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Noi faremo un po' di tara a queste affermazioni del Fry, anche perché sappiamo che queste sue voluttà razionalistiche sono di marca Gleizes et C.ie.
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Il Marangoni non poteva certamente convenire su tutto questo, perché le sue idee su Caravaggio sono molto diverse dalle mie, da quando io non credo
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Si trattava in tal caso di illustrare i mostri del cubismo, le sue involontarie cosmogonie, sciogliendole dalla loro complicazione formale, cioè dal
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intelligente artigiano norvegese nelle sue poliformi manipolazioni decorative, più che nelle sue sculture fiacchine; affannato ora dietro vecchi profili
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Esercitazioni per apprendere la pittura, evidenti anche dai titoli: poiché Cavaglieri non si perita di denominare certe sue tele così: Majoliche di
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mano, impoverire saggiamente la ricca superfluità degli spessori cromatici, sfollare l'étalage troppo poco intellettuale delle sue modelle: le vetrine
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«Libro I. Vita di Piranesi. Storia delle sue opere»:
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«Cap. VI. Influenza - Conclusione». (Note sull'influenza esercitata dal Piranesi sia colle sue visioni d'acquaforte che coi suoi modelli di arte
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ch'egli seppe adunare nelle sue tele, con violenza or mistica ora terrena, gli effetti più drammatici, e spesso tragici senza perdere un senso di
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Consenta il mio Maestro Toesca che io gli dedichi questo «scherzo», pur così alieno dal Suo temperamento e dalle Sue preferenze. Non posso
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sue mitologie [figura 201].
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convinti che l'estetica figurativa è l'estetica della gravità, delle sue vittorie e delle sue sconfitte. E non è forse nelle grandi orbite astrali che
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Io non ho in memoria più che ombre vaghe di un suo San Pietro Gambacorti in Venezia, di un San Raffaele a' Buonfratelli di Milano e d'altre sue
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337. Due mezze figure. Modena, raccolta Campori. Non mi risultavano sue.
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Una volta restituite alla prospettiva le sue possibilità liriche si dovrà tuttavia dimostrare che queste possibilità furono realmente attuate da
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Questo determina le sue necessità di forma umana monumentale, di pose statuarie e appartate, di gesti sospesi, tutto quel complesso di apparenze che
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A questo scopo non poteva servire che una intensificazione del senso prospettico, quale ci manifestano le sue opere.
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Raggiunse mai Bellini tanta morbidezza intonata di pittura anche nelle sue piccole Allegorie dell'Accademia dove una resipiscenza lineare ci turba
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come le sue prime armi.
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