Scritti giovanili 1912-1922
Come adunque nell'era prima, formale, il problema della conoscenza s'imposta su basi metafisiche, e poi intellettualistiche, cioè sempre
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Ma altrettanto convincente è l'organizzazione dei santi dentro l'architettura: sempre convergenti verso l'asse di composizione, in profondità, sempre
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rapidamente rappresa, generatrice della spessezza delle cose, la sua pennellata era sempre rimasta invincibilmente lombarda.
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spesso alla resa nervosa di certe analogie realistiche (i simbolismi dello stile nella realtà) che non alla trasfigurazione organica della natura, sempre
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, sempre più giù, fino a Bistolfi e gli altri! Minori!
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sintesi del dinamismo umano e i soggetti tuttavia sono stati sempre diversi.
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La curva è pericolosa, lo sappiamo. Ma si tratta di conservarle sempre anche nella massima deformazione un senso funzionale, e allora si passa
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Constato che v'è pericolo di cadere in un nuovo impressionismo, superiore al’altro perché sarà partito dall'intimità della forma, ma sempre
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Ampiamente vi sono trattati i problemi che si riferiscono alla disposizione degli ambienti del Castello, dove il M. non è sempre in accordo coi
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Poiché, trattando sia pur da un punto di vista affatto collaterale, cose d'arte, è sempre necessario possedere un esatto senso delle relazioni (di
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E, sempre a proposito di confusioni derivanti da scarsa conoscenza del nostro seicento, ricorderemo ancora che si fa onore a Pablo Legote di quel
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sferica delle forme nel torso del Cristo: schematismo dal quale il maestro s'era sempre tenuto rigorosamente lontano, con quel senso profondo della
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Amsterdam 6. Per noi al contrario tutto ciò è più che sufficiente, come appiglio alla grande audacia sempre avanzante di Frans Hals, quando si sia ben
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V'è la distribuzione dei bianchi, in cui Orazio fu sempre maestro, che dal centro della tovaglia, merlettata con eleganze degne di un Van Dyck
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Eppure, salvo questa scissione insanabile tra civiltà, quasi, e forma creata, tutto segue la sua via, come pittura; e si vanno filtrando sempre più
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Rivediamo Artemisia, con idiotismi toscani, nella scena del Giuseppe interprete di sogni, sempre alla Galleria Borghese col nome di Valentin*.
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ricorda sempre di passata e senza trarne conseguenze storiche.
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forma che la pittura aveva raggiunto da tempo, o viceversa, lo storico deve aver sempre presente la contemporaneità ideale delle tre arti, cioè la
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Nessuno ad ogni modo si aspetterebbe il finale dove l'abolizione assoluta di quel senso storico valutativo impresso per sempre nell'animo di un vero
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Poiché, anche sgombrato il campo della lunetta dell'Incoronazione, resta pur sempre un grande divario fra il resto che s'attribuisce a Moretto.
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Ma non è detto che Moretto pensasse sempre così la costruzione della forma. La stessa interpretazione un po' carica ed ingenua ch'egli dà delle forme
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accolgono sempre come provvidenziali.
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in Luciano Borzone. Ma questo l'avrebbe condotto troppo lontano dalle sue ricerche, sebbene utili, sempre un poco circondariali.
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tedesco quello che la tradizione italiana ha sempre chiamato: «sottinsù», semplicemente, senza ranocchie.
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Ahimè, poiché ci si deve pur sempre affidare a qualcuno o a qualcosa in imprese di tale vastità, si è ricaduti inesorabilmente sulla via del Baedeker
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Infatti, queste serie caotiche di cose d'arte si sfogliano sempre con un po' di gusto per quella capacità di sogno che fa credere, all'amatore del
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; così anche la rappresentazione dello spazio, sommessa alla illustrazione, nobileo ignobile, scuola d'Atene o Parnaso, ne riesce per sempre falsata.
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vitali da che l'arte d'oggi si va sempre più segregando, nella ricerca di una purezza forse troppo metafisica.
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l'indiavolato Nam, con le sue argutissime ombre incrociate; tutta gente che non pratico di persona e che mi parrebbe tuttavia d'aver sempre conosciuto.
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Preti comprende che la solidità pittorica non si ottiene, come ha sempre creduto la tradizione nordica Van Eyck-Böcklin, contraffacendo la durezza
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Non mancavano poi i veneziani il cui gusto era sempre vivo e producente per tutta la scuola meridionale, e ricorrono i nomi di Tiziano e di Lotto
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Bisogna ad ogni modo avere sempre fisso in mente che l'intenzione prevalente dell'amatore seicentesco era quella di formarsi una bella collezione
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«Ciro [è Ciro Ferri] è scolaro di Pietro da Cortona e seguita la sua maniera, avendo noi un proverbio che chi va appresso mai va avanti sempre il
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Ma il problema è sempre quello; se il «vedere di tocco» era stato presagito, senza esito finale, da Tiziano vecchio, da Tintoretto, da Bassano, e con
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slontanano velandosi d'aria, oltre che d'ombra, sempre più afata; di luce, oltre che d'aria, sempre più pulverulenta. Il senso di plasticità infine esiste
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Ma è proprio traverso queste copie, sempre più interpretate, che si perviene al Cavaglieri ultimo, col quale occorre riconciliarsi. Vedetelo, mano a
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di un genio autentico, la conchiusione della vena capitale del seicento italiano, che s'afferma così superiore, come sempre, all'arte contemporanea
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Nel far critica figurativa abbiamo sempre inteso di fare storia, ed abbiamo anzi fin dagli inizi del nostro lavoro esplicitamente dichiarato di
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È forse che siamo incontentabili e ci vogliamo pericolosamente cibare di assoluto. Ma sempre più sentiamo che se la storia dell'arte non è che
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Fra le altre opere dell'Amigoni, studiate per la prima volta dal Voss, ricordiamo Il Sacrificio d'Abramo, Betsabea, Susanna, Loth, sempre nel Grauen
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occidentali sono pur sempre un avvicendarsi di forma e di movimento. Ogni volta che l'arte raggiunge una saturazione di staticità, di corporeità
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di lingua, che sempre mi stimolarono a pubblicarlo.
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La vostra lettera, attesa e ricevuta in Dresda, mentre testimonia della Vostra gentilissima sempre inclinazione a mio riguardo, mi rimprovera insieme
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Ricca è, per figura, in Pommersfelden la schiera de' naturalisti sempre sopportata in Roma, sempre cerca in Germania, nazione già incline per
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. veruna quadreria d'Europa e sempre, per qualche dote, prezzabile.
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Rinascimento; - già, si potrebbe dire che la bellezza femminile, che è un'inesistenza per il vero artista figurativo, fu e sarà sempre la prima essenziale
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Gentileschi cui io l'avevo avvicinato nel 1916). [Nel 1928, nel mio libretto sulla Galleria Borghese, mi provai ad accostarlo, ma sempre per ipotesi, al
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del caseggiato a destra! Poiché v'è sempre nella grande opera d'arte che vuol ricreare un mondo a sé, qualche forma inorganica che deve servire di
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in genere, laddove i colori non sempre giungono a vero e proprio valore: in lui, d'altra parte, il problema del movimento è troppo essenziale per
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predelle a un trattamento dove il colore tende addirittura a sopprimere la forma, come sempre avviene nell'impressionismo coloristico.
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