Scritti giovanili 1912-1922
E non conosceremmo ormai altre figure isolate di Borgianni se non ci rimanesse una stampa a consolarci di un'opera smarrita in due o tre esemplari
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stile che si manifesta nel semplicismo organico delle grandi opere d'arte. E, così, l'opera stessa, analitica, c'impone un'analisi.
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Cita ancora il Baglione come ultima opera di Borgianni, compiuta nella massima decadenza, l'Assunta ch'era a Sant'Elena ed è ora nella sacristia del
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Quando crebbe il confusionismo, e, di conseguenza l'esotismo e l'arcaismo; quando lo stile s'impose, indossato, sull'opera fatta; e, dopo l'Oceania
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quelle trame analogiche per non lasciare che le analogie stilistiche fra un'opera e l'altra. Il soggetto-oggetto -ridiventa ancora indifferente.
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La gloria d'angeli nell'alto si ripete con una stampa quasi eguale nell'opera che vidi mesi fa, a Malta, nella chiesa del Gesù, dove si attribuisce
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109; tavola XI]. Penso che tutto escogiterebbe prima di supporre che si tratti dell'opera di un italiano.
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Mi dimenticavo di dire che l'opera è un capolavoro del mio prediletto Orazio Borgianni 3, l'autore del famoso rembrandtiano ritratto di Braunschweig
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di essere esposta alla mostra caravaggesca come opera del Merisi.
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Un'altra opera dove un lino bianco in lume rappresenta il valore culminante della scala di colori-luce, cioè di toni, è la bella Liberazione di San
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Noi non dubitiamo ch'essa calcasse allora moderatamente le orme paterne, e si tratterebbe perciò di rinvenire qualche opera che appaia sulle tracce
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Cancellate la figura del Santo ed avrete una pura e semplice «Scena di Famiglia» all'olandese; e infatti l'antiquario che possedeva l'opera prima del
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Tuttavia io non credo che l'opera appartenga al gruppo di quelle mandate da Napoli ad Antonio Ruffo in Messina, tra il '47 e il '51, e rivelate da
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Bianchezze inestimabili sono pure nell'opera entrata da non molto nella Galleria di Berlino (n. 1686 [figura 140]), ed anche in essa i bianchi
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Vi confesso francamente ch'io sono tuttavia incerto se l'opera più che alla figlia non si debba rifare fino al padre *, tanto il panno bianco sulle
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stile dei Gentileschi in Napoli, per opera soprattutto di Artemisia
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Alladio (de) Macrino, è ancora Gian Giacomo Fava che fra l'altro ha un'opera nella Chiesa di Fregarolo presso Magenta. Se nOn lo sapevate.
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Il Salvatore Benedicente (n. 191) è troppo debole per Daniele Crespi; pare invece opera del cremasco Carlo Urbino, che lavorò molto a Milano tra il
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Il San Sebastiano (n. 23) non potrebbe mai essere attribuito a Giulio Cesare Procaccini, trattandosi di opera almeno mezzo secolo anteriore a lui
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prima grande opera sicura El Cristo del Rescate, nel convento di S. Tecla a Valenza (1623).
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, quelle zone provinciali fornite così regolarmente dall'opera del genius loci.
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Il Toesca unisce a tutte queste un'altra opera che, sebbene guasta, reca ancora chiari i segni dello stesso artista; cioè la lunetta nella loggia
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. Forse da Venezia stessa veniva la fama e un'opera di Strozzi, il cappuccino genovese.
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Ma non è di Gherardo, come pensa I'Hoogewerff, seguito dal Sapori, il telone con Cristo deriso in S. Maria della Concezione, opera mediocre di un
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qualche tempo opera del Gentileschi [figura 175].
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Sul finire dell’articolo si annunzia anche la scoperta, per opera del prof. Hermanin, di un altro quadro di Gherardo nella chiesetta di S. Pietro in
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sulla chiarezza che questo americano sa conservare nella messa in opera, nella applicazione pratica dei concetti estetici dapprima espressi.
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Illustra un'interessantissima Adorazione dei Pastori comperata di recente per la Galleria Nazionale di Londra. Si tratta, a suo parere, di un'opera
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rapporto alle «Vedute» anteriori di altri incisori; continuazione dell'atelier Piranesi dopo la morte dell'artista, per opera di Francesco Piranesi).
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Quanto all'altro rimprovero che il P. pare rivolgere particolarmente a me, di sostituire spesso all'opera d'arte figurativa un'opera d'arte
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E. PETRACCONE, Luca Giordano, Opera postuma a cura di B. Croce. Napoli, Riccardi, 1919 (in: 'L'Arte', 1920, p. 92-93).
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opera e opera, si dispongono inevitabilmente in serie di sviluppo storico, cui tuttavia il rapporto con una qualsiasi serie cronografica è inessenziale.
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orditura formale dell'opera con parole conte ed acconce, con una specie di trasferimento verbale che potrà avere valore letterario, ma sempre e solo
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L'ottimo Villot, evidentemente, errava, ritenendo che l'opera non fosse né del Correggio, né correggesca. È forse ch'egli era abituato a godersi
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9. Santa Marta e il demonio. Roma, Barberini, Avvertii che già dall'Oldenbourg (1921) era stata riconosciuta al Fetti, come variante dell'opera di
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. [Rivelatesi infatti, recentemente, opera del tardo settecentista marchigiano Magini].
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155. Lucrezia e Tarquinio. Roma, Accademia di San Luca. Opera toscana vicina al Bilivert.
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214. Isacco e Giacobbe. Udine, Duomo. Opera certamente genovese, di Orazio de Ferrari.
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243. Baccanale. Roma, Coll. A. Brasini. Escludevo che l’opera fosse del Castiglione.
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«attribuzione», dato che mi pareva opera del Vaccaro.
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», ché infatti pareva trattarsi di opera giovanile del Tiepolo.
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Era rappresentato soltanto dal Bacco e bevitore (658) della Galleria Nazionale di Roma, opera genuina. A me sembravano copia probabile da lui i
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Era esposto con un'opera ineffìcente (497) e non di sua mano.
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Salvo il 757 (opera giovanile) nessun numero, neppure quello aggiunto (757 A) dell'Offerta ad Amore (Firenze, Coll. Corsini) sembrava sicuro del
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802. Sacra Famiglia [figura 237]. A lui attribuita nella Galleria di Ferrara, mi sembrava opera giovanile di Pasquale Rossi per il rapporto con
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962. San Sebastiano. Milano, Coll. Chiesa [figura 259] (L). Non posso tacere che a me spettava non soltanto l'identificazione dell'autore dell'opera
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Ma l'interpretazione rimane estranea come l'opera stessa quando non si abbia infine, facoltà sensibili per queste semplici parole: materia, peso
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Comunque i due ritrattini di Vienna rappresentano un'eccezione nell'opera di Antonello che sbalza tutti gli altri suoi ritratti sul fondo scuro per
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Vediamo allora se gli elementi mantegneschi e la loro trasformazione nel polittico si accordino con Giovanni Bellini, di cui l'opera qualitativamente
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L'altra opera capitale in questa rivoluzione dello stile Belliniano, è, l'ho già detto, la Trasfigurazione di Napoli [figura 53; tavola VIII].
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