Scritti giovanili 1912-1922
La necessità di risalto su sfondo conoscitivo si fa chiara quando si pensi che la tradizione coloristica nasce assai prima del tempo nel quale una
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composizione tra spaziale e plastico, tra Raffaello e Andrea del Sarto e iconograficamente volta alla frammentarietà della scena di genere che li fa trattare
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È ancora il senso statico che gli fa compiere con certa freddezza questo lavoro di dissezione e slargamento spiralico che doveva invece fondarsi
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Mentre, a destra, l'altra metà - fa pala concava dello scavo del cranio, e l'aria vi turbina, convessa, della scapola che discende più ampia, ribatte
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Torcendo e dibattendo il corno aguto. È la equivalenza involontaria ed eterna di queste forme uniche data da un poeta, qualche tempo fa. Tanto è vero
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mancano i dati errati desunti dai prontuari di trent'anni fa.
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E, sempre a proposito di confusioni derivanti da scarsa conoscenza del nostro seicento, ricorderemo ancora che si fa onore a Pablo Legote di quel
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Così molto si fa chiaro. Sopratutto leggendo in questa sconnessa intelaiatura dei frammenti (note in margine ai cataloghi dei musei) la preparazione
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puro lirismo visuale alla morta vallea dello stilismo illustrativo. Anche qui si fa il pezzo di paese. Tableaux già fatti, non febrile demarcazione di
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La gloria d'angeli nell'alto si ripete con una stampa quasi eguale nell'opera che vidi mesi fa, a Malta, nella chiesa del Gesù, dove si attribuisce
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Gli affreschi di S. Nicola sebbene assai rimaneggiati mezzo secolo fa, sono assai più importanti per intravedere l'artista ormai completamente
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E la riprova della mano di Orazio è in una bella variante, o poco meno che variante, che di questa Madonna esiste, od esisteva fino a poco fa, presso
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visuale: Gentileschi si fa troppo sotto le cose invece di contentarsi a rendere i propri effetti di miopia; Caravaggio si fa più addietro, come ogni buon
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volta in modo simile nella Sacra Famiglia** (propr. Spinola) che era esposta fino a qualche anno fa a Palazzo Bianco col nome del Reni e nella quale
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È noto a tutti il grande telone de L'Amor Sacro col Profano *, attribuito a Guido Reni nel Museo di Pisa; meno noto è che tempo fa Hermann Voss pensò
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documenti pubblicati mesi fa 64. Sono anzi tentato di riportare l'opera molto addietro nel periodo napoletano e forse prima, tanto evidente è la volontà
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macchiata di bianco e nero con una gioia, che ci fa ricordare come la Gentileschi in certe sue opere stimasse «gli animali più che le figure».
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chierichetto a sinistra fa, inginocchiandosi, una piccola frana di neve soffice, sotto il violetto blando; e non so dir altro.
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anzi esserne i creatori. La «Istoria di Gioseppo che la moglie di Buttifar li fa forza con bellissimo letto di drappi et bellissima prospettiva di
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Certo è facile preparare al neoclassicismo riprendendo, come fa il Nicodemi, la tesi errata che il Bernini sia un classicista; e più tardi
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dell'Appiani come negli altri maestri secondari, di rado dimostra una qualsiasi attenuazione del tipo reale. Se la tecnica che fa il quadro con le tinte chiare
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Valevole come principio, intendiamo, non come applicazione. Chi infatti accetterebbe mai l'interpretazione ch'egli fa della bicromia dell'interno del
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Ma la radice del male dov'è? Quando si pensa che questo libretto - non voglio più dire libercolo - e l'altro che l'ha preceduto qualche anno fa, dal
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quando fa a grandezza naturale.
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E similmente, non di Preti il Monaco Bruniano della Corsini di Roma*, ma del grosso riberiano, Finoglia; non di Preti, ma di Luca Giordano che «fa
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toscane, e la confusione con cui egli le pone accanto e le staglia nella Raccolta della Manna, lo fa uscire in piccoli brani formali di verità
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La ricostruzione della personalità di Niccolò Fiorentino quale viene tentata qui da Giovanni Folnesics fa parte di un più ampio saggio dal titolo
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sono opere molto piacevoli, tanto palesemente dimostrano lo stile accademico del Ricci che si dilettava, come dimostra il K., anche del Poussin; fa
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, disteso il vortice, si fa strada in voi un senso stilistico più concreto.
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Infatti, queste serie caotiche di cose d'arte si sfogliano sempre con un po' di gusto per quella capacità di sogno che fa credere, all'amatore del
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Finale: Ingresso della Santa in cielo [figura 22] dove la globalità della struttura a tondo fa ruotare il corpo della vergine come un pallido
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Inoltre parecchi rilievi di fatto che il Ruffo dimentica di fare e andavano fatti, altri che fa e non ci paiono accettabili.
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È quel desco da parto che il Berenson, quando lo vide vent'anni fa in una collezione privata parigina, attribuì a Matteo di Giovanni, e per cui il
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rappresentante un Nobile giovinetto che fa l'elemosina a un vecchio mendicante [figura 173]. Finisce per fermarsi sul nome di Velazquez, che, a detta
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pittorica, sono pubblicati i Due cavoli ch'io trovai a Milano due anni fa e donai al Cecconi di Firenze; e si tratta veramente di capolavori, ma di
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Quella curiosa miscela di nuovi concetti critici che perdura anche nelle menti più libere e sgombre come quella del Marangoni, è che lo fa parlare di
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Non nascondo che fino a poco fa egli mi appariva nient'altro che un pittore alla moda e di qual dubbia moda. Le sue oltranze tecniche e la sua
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lombarda del XII secolo; ma affermare come fa il Mâle che «la scultura in Lombardia è nata e s'è sviluppata sotto l'influenza della Francia…»; che essa
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superiore tuttavia, ben s'intende, a quella del Cascalez y Muñoz escita nove anni fa, e di valore critico assolutamente nullo.
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Ritorna subito alla mente l'altra mezza figura di romito, scoperta da Adolfo Venturi vent'anni fa, nella quadreria dei Gerolomini (ora nella
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il Caravaggio e il «naturalismo» del Seicento, la deferenza per il Lanzi lo fa indulgere anche alla tradizione accademica e classicistica, sboccata
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famosissimi ch'ei dipinse a gara e che il Sandrart commenda. Ma come il saria del San Lorenzo che fa limosina a' poveri, copia in picciolo del mio caro
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Il Ribera nato spagnolo ci fa naturalmente sovvenire di alcuni altri esteri, presenti in Pornmersfelden, che esordirono sulle traccie del Caravaggio
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' lumi, diversa da Gherardo, me la fa tenere per di quell'Enrico, mentovato nella lettera famosissima del marchese Vincenzo all'Amideni al paragrafo de
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donna, non solo del Rinascimento, che per esser colta, ma misconoscendo, sentimentalmente ignara, i fini diversi della fantasia, insulta l'arte e la fa
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particolare che si ha di fronte, gli fa credere che spiegare Michelangelo sia portar luce su tutta la serie delle questioni fondamentali dell'arte cristiana.
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pittorica. Essa perciò non è naturalismo, perché tutti sanno che la prospettiva nella realtà non esiste che in determinate situazioni - ciò che fa
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Andrea del Castagno non fa semmai che intensificare questo senso di linea funzionale, sicché non pensa a servirsi intimamente della prospettiva che
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O pure s'è già intristito e limitato nella grettezza parziale che si rispecchia nella poverissima rassegna pittorica per luoghi, ch'egli fa nel
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quell'anno egli ne vedesse le opere; certo è tuttavia che l'intensificazione prospettica è di tale ardore e ingenuità da dimostrare un'artista che vi fa
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