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sentì così profondamente da dover dire: «Ciò avvenne perché egli ebbe una rivelazione delle possibilità del colore».
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Carracci avevano Michelangelo e Raffaello, eppure egli non si ostinò nella posizione di Taddeo Gaddi o di Spinello, come fecero costoro. In realtà
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Egli sostanzialmente l'ha compiuta e non solo a parole.
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E il grado. Ecco la valutazione tragicamente pratica, stolidamente illustrativa dell'arte sua. Egli, infatti, di nuovo, repugna, si libra ancora
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Che meraviglia se non avendo saputo imprimere di mollezza opportuna la sedicente natura morta, egli ne abbia cercato - in uno dei due esemplari - un
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Eppure, per scegliere un artista che non deve riuscire discaro al nostro, egli sa abbastanza che Van Gogh per esempio, non si esimeva certo
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Verrebbe fatto di crederlo notando come soltanto rivolgendosi alla trattazione isolata di quella ch' egli si ostina a chiamare natura morta egli
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le determinazioni ambientali di senso atmosferico: egli giunge alle Forme uniche della continuità nello spazio [figure 73, 74].
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Come da tempo l'oggetto uomo, era il più soggetto, per Boccioni egli si libera infine da tutte queste bucce luminose per tentare la sintesi del
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- del cubismo. E vedete che cosa egli ne sappia fare.
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Egli è giunto a trasfigurare organicamente non solo la materia già organizzata nella vita, e che perciò solo parve di già soggetto, ma anche la
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Ma lasciamolo tra i decoratori! «Il decoratore non deve pensare» egli dice; ebbene: noi diremo allora che M. Reymond è un decoratore della critica
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Io mi dimenticavo di dire che R. è per l'arte morale! Egli ha approvato l'imbracamento del Giudizio di Michelangelo, e se leggeste le sue pagine sul
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Quest'obbiezione è da ripetere con poche varianti per ogni trattazione che egli faccia dei primi artisti del '600 spagnolo. Ribera è puro spagnolo
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Egli segue nella sua produzione troppo abbondante per esser tutta scelta, ma non tanto da farlo essere inferiore a se stesso, quando egli non voglia
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Nelle lunette Caracciolo riacquista anche meglio le sue doti: egli sa che cosa sia una lunetta e non mostra d'altronde d'abusare di questa sua
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San Martino, egli è più che un imitatore, un falsificatore del risalto plastico del maestro.
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Da questi eccessi di vero c'era tuttavia la possibilità di cavare del nuovo anche per Orazio, quando egli volesse tornare sulla via propria, ch'era
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Sacchi, dicevo, parve pentirsi: è certo che begli accenti veneti rinforzano il San Gregorio, il San Romualdo, e che almeno una volta egli è
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Non so che sia della Diana con Atteone con cui il primo comparve nella schiera degli eletti dal Re di Spagna, ma certo doveva egli contaminarvi con
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. Questi è Fiasella. A Roma - dove lo troviamo nel 1616- egli deve avere assistito ai trionfi del nuovo caravaggismo in «bianco, azzurro e oro
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Poi, quando Orazio lascia la patria, e approda in Inghilterra non ci è dato seguirlo, per indagare compiutamente in che modo egli contribuisca alla
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, come cioè s'egli non avesse voluto fare una guida, ma precisamente quel che ha annunciato di voler fare.
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Lasciamo allora questa sfortunata dissertazione del Dami e vediamo dove egli pensi risiedere il valore dell'arte senese, una volta stabilito ed
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Mira egli a stabilire, ora, alcuni altri gruppi di energia pittorica che s'iniziarono a Siena, ma si svolsero poi soltanto altrove.
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veste - ed egli trova «la dimenticanza veramente stupefacente, trattandosi di una relazione che si presenta spontanea» - sia.... Sandro Botticelli.
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Così, non senza incertezze, egli inizia anche la rivoluzione coloristica che porta a comprendere la possibilità di costruire con il colore
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dell'Alberti sentono della sua architettura, e quelle di Michelangelo dell'arte che egli solo creava.
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Dall'esame di alcune creazioni scultorie del periodo barocco egli crede di poter finalmente concludere: «Il movimento è, a mio giudizio, la ricerca
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stabilire alcuni concetti ch'egli crede fondamentali per comprendere il «barocco» appellativo cui egli non vuol tribuire più significato spregiativo, ma
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Per Dalbono valgono le stesse cose. Certo egli è più brillante scrittore, più vivido, più pronto ad accogliere che non il Morelli; ma da queste sue
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Il punto più rimarchevole dell'articolo del Frey è quello dove egli afferma che anche a Venezia il passaggio dai delle Masegne al Buon non si spieghi
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. Altrettanto mal consigliato egli ci appare nel rifiutare a Francesco di Giorgio ogni partecipazione al Gonfalone di San Bernardino a Perugia *. Nessuno
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Questa seconda puntata tratta dell'attività di Paolo Veronese dal 1555, cioè da quando egli prende stabile dimora a Venezia.
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Quanto allo Schultz, egli si svolse da forme grafiche e lineari che rammentano ancora Goltzius o Bloemaert, apprese dal maestro Boy, ad altre
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di partenza la lunetta della porta della Mandorla, egli la prende come punto di arrivo.
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problema del colore e della resa atmosferica. Quanto egli abbia assunto in queste sue nuove ricerche dall'arte veneziana non ci riguarda singolarmente, ma
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Il Vito d'Anna fu a Roma scolaro di Corrado Giaquinto: ma in questa cupola egli si dimostra assai meno pittoresco e libero che non il Maestro
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Egli ha ad ogni modo ogni ragione nel ritenere che il desco di Boston debba ritenersi ferrarese e perciò assai lungi dal Boccati; gli auguriamo anche
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Così affinando e slargando, non mutando le basi dell'arte sua, Mattia Preti lavorava per più che mezzo secolo. Egli ci presenta, con la personalità
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Quanto al Correggio, egli non poteva permettersi troppo, a soli dieci anni dalla morte di Andrea Mantegna; egli ci ha dato qui, soltanto, un vecchio
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Egli ha in Pommersfelden un Figliuolo Prodigo, un pietoso Samaritano, una mitologia, una Cleopatra; quest'ultima, compagna a' precedenti ma di stile
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Seguitiamo. - Un'altra espressione del movimento è quella tentata dal pittore Severini. Egli, nel suo Autoritratto, tenta risolvere - e non è piccolo
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perciò, volendo egli attenersi alla scultura per esprimere il Cristianesimo, doveva trovarsi costretto ad un compromesso o a dichiararsi vinto.
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prospettica, canta una volta sola nella Madonna del Louvre l'addio nostalgico a un Pier dei Franceschi fiorentino quale egli avrebbe dovuto sortire.
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Viva. È dunque vero che l'artista, egli solo sa quel che vede e come vede il mondo, e largirci, in sogno, la verità della sua visione.
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Egli, Michelangelo, grave di cultura, soverchiato dalle idee, prono alla pratica, ora, artista, ti svuota il mondo d'ogni solita statuita
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Egli offriva a chi volesse svilupparlo per nuove attuazioni il risultato complesso del sintetismo prospettico di forma-colore.
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quell'anno egli ne vedesse le opere; certo è tuttavia che l'intensificazione prospettica è di tale ardore e ingenuità da dimostrare un'artista che vi fa
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Non doveva anche egli dire ai suoi modelli - come Cézanne: Voi dovete stare come una mela. Si muove una mela, forse? - o - come Cézanne - afferrare
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