Scritti giovanili 1912-1922
Come adunque nell'era prima, formale, il problema della conoscenza s'imposta su basi metafisiche, e poi intellettualistiche, cioè sempre
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; cioè in tutti i pittori Veneziani. Comprenderne l'unicità di fonte ne aumenta la comprensione, restando immutata per tutti, come è già comunemente
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Non potremmo veramente oscillare che tra le qualità di plastica energetica incarnate in Michelangelo, quelle di ritmo lineare cioè di movimento più e
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Di creare cioè organismi trasfigurati per via di deformazione sistematica. Il sistema intendo di logica schiva e appartata che si manifesta nell'arte.
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costruzione di piramide obliqua. Cioè statica, cioè imprigionante il dinamismo organico, per l'eternità.
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E infine che vale tutto ciò se il resultato ultimo, cioè l'architettura, è di blocco? Nelle mura pelasgiche appetto a quelle egizie a blocchi
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Il soggetto in arte non è in fondo che l'opera stessa; l'oggetto diventa arte, evidentemente, diventando soggetto. Si è fatta cioè una miseranda
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Immaginate un artista che si diparta dotato profondamente per il senso della deformazione organica, cioè già intimamente alle fonti del dinamismo
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«Era fatale che Bologna soltanto potesse fornir l'arte la quale » -ma non si tratta di forniture commerciali ma di sviluppo artistico; di vedere cioè
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E cioè: che la storia dell'arte essendo storia del puro sviluppo stilistico non può basarsi che sulle opere stesse, poiché «i documenti ricordano
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rivela a un serio esame, un aggregato di elementi disparati che possono spontaneamente distribuirsi nei campi delle varie storie legittime e cioè
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Quando anche si volesse benevolmente prendere in discussione l'affermazione del dott. Beritens, specialista nelle malattie d'occhi - che cioè il
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ch'essi vanno raccolti e riassorbiti sotto la protezione storica dei pochi fatti veramente artistici, cioè delle tendenze stilistiche essenziali, e
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della critica d'oggi, cioè troppo lontano.
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E, infine, i Veneziani non bastano per spiegare, a dir poco, le origini del Velazquez, cioè i bodegones e molt'altro. Fra i Veneziani, poi, la scelta
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dell'impasto correggesco o con flaccide veneri di linea compositiva: attesero cioè che qualcuno servisse loro il caravaggismo ridotto come per famiglia
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L'attività artistica di G. B. Caracciolo s'inizia in sostanza con la venuta di Caravaggio a Napoli, cioè col 1607: e di un suo precedente tirocinio
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Eppure col 1616, cioè, io credo, poco dopo il suo ritorno da Roma, comincia la serie copiosa degli affreschi di Giovambattista Caracciolo.
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Ma io voglio concedermi qui un leggero respiro, una minima delizia iconobiografica: voglio cioè avanzare l'ipotesi - per me certezza - che l'Adamo
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Oppure dire qualche parola non fine, ma forte e risoluta come affermazione. E cioè che l'opera di Fabriano è una delle prime cose riescite sulla base
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Quanto all'espressività estrapittorica, cioè sentimentale, s'essa ci possa servire a qualche rilievo per la posizione storica dell'opera, si può dire
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Qualche volta è un po’ pavona, e deliziosamente mendace: «Vengono ad una donna che è piena di questa merentia cioè di variar soggetti in dela mia
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», cioè dello studio di valori delicati su cromatismi preziosi di floridezze seriche, dello studio d'interni quasi casalinghi traversati da lumi intimi e
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sviluppo cioè tristemente retrogrado.
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, come cioè s'egli non avesse voluto fare una guida, ma precisamente quel che ha annunciato di voler fare.
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Le cose si complicano quando si giunge al sommario e alla conclusione, cioè alle due storie dell'arte senese.
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forma che la pittura aveva raggiunto da tempo, o viceversa, lo storico deve aver sempre presente la contemporaneità ideale delle tre arti, cioè la
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pittura: il rinnovamento della composizione. Ed è questo il resultato più fertile di esplicazioni decorative, cioè artistiche. In che consiste?
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I due «pendants» col Trionfo di Flora e di Galatea non sono di scuola romana del '700, ma di Luca Giordano, cioè di scuola napoletana del '600 **.
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Per via d'indagine glottologica, cioè d'una nuova lettura di alcune iscrizioni del tesoro di Nagyszent-miklòs (Museo di Vienna) le quali sarebbero
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Questa seconda puntata tratta dell'attività di Paolo Veronese dal 1555, cioè da quando egli prende stabile dimora a Venezia.
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Gli affreschi della Sala ovale di Palazzo Rezzonico vanno posti nel 1753, cioè dopo e non prima dell'andata a Würzburg come altri ha ritenuto. Il
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E in verità di questi fatti negativi, e cioè di affermazioni puramente tecniche, la storia dell'incisione ribocca!
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Abbastanza note al pubblico sono le opere dell'ultimo periodo Veneziano del Lys, e cioè la Toilette di Venere ag1i Uffìzi, il San Girolamo ai
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, prima del 1615, cioè prima che tutti i grandi spagnoli si slattassero, si chiamino essi Espinosa, Zurbaran, o Velazquez.
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, cioè ideali umani, storici, che li ha esclusi in massima dal novero degli artisti, anche quando, in origine, non mancavano loro qualità liriche
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Il Toesca unisce a tutte queste un'altra opera che, sebbene guasta, reca ancora chiari i segni dello stesso artista; cioè la lunetta nella loggia
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esito migliore da parecchi Bresciani, se il rinnovamento del Seicento consiste nel trovare il punto giusto, cioè la distruzione del disegno come
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Si trattava in tal caso di illustrare i mostri del cubismo, le sue involontarie cosmogonie, sciogliendole dalla loro complicazione formale, cioè dal
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sé medesimi, ma qualcosa d'altro, più rigoglioso d'atmosfera, più saturo di polpa; e cioè il quadro di Cavaglieri, ricco, cantante e sfrenato proprio
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tanto, nel difetto della critica pseudo estetica, sostituendo cioè all'opera d'arte figurativa una rappresentazione estetica il cui valore va
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Ché in sostanza non ci pare il P. fosse avverso ai nostri metodi di critica per quello ch'essi hanno di più singolare, e cioè come valutazione di
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conservare la massa, cioè la corporeità delle cose, come i futuristi intendono fare - alla « massa in funzione di linea ».
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Le note che seguono alla citazione dell'opera sono quelle «originali», risalgono cioè per intero ai tempi della mostra e segnano (credo utilmente) la
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Ma in che cosa si risolve allora la prospettiva come arte, cioè come visione pittorica? Per il problema di forma si risolve evidentemente in una
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Bellini educato a un mantegnismo raffinato, cioè come nervoso disegnatore entrare spontaneamente nel mondo della forma a piani e di un colorismo più
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In totale poi il gesto medesimo - la mano cioè che deve servire a misurare l'asse centrale della figura - è prospettico e desunto da Piero; che cos'è
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noi: ma si salvò spaziandolo regolarmente e dotandolo di volumi regolari; riducendo cioè a forme semplici le estremamente complicate forme corporee
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Domando allora se non sia possibile che un altro equivoco non sia nato del tutto analogo a quello della Santa Giustina. E cioè: era in grado Alvise
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maggiore larghezza di piani un contorno più riposato e meno nervoso, che passa cioè dall'altorilievo e dalla finta statuaria allo stiacciato del
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