Scritti giovanili 1912-1922
dell'arte;perché né paesi vi sono né alberi, né casamenti; né anche certe vivacità e vaghezze dell'arte vi si veggono, perché non vi attese mai, come quegli
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Queste erano adunque, brevissime, le sorti dell'arte di Caravaggio nel primo quarto del seicento, a Roma.
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Ha soverchiato, sospirando, anche l'arte sua.
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E il grado. Ecco la valutazione tragicamente pratica, stolidamente illustrativa dell'arte sua. Egli, infatti, di nuovo, repugna, si libra ancora
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Esso è il resultato di ogni arte che nascendo come tale non si preoccupa ancora di coincidere con la vita. Grottesco: parola di significato, del
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Il soggetto in arte non è in fondo che l'opera stessa; l'oggetto diventa arte, evidentemente, diventando soggetto. Si è fatta cioè una miseranda
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Per tutti coloro che non sanno, dirò ch’io avevo voluto da tempo parlare d’arte moderna Italiana, ma m’ero dovuto buttare all’antica considerato che
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E si ricordino i miei coetanei - in critica d'arte, e colleghi - in età, che non vi sarà scampo per chi nomina oggi Morelli Celentano Bistolfi e
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Ciò d'altra parte doveva avvenire, prima perché R. non conosce il seicento, poi perché non ha nessun concetto interpretativo dell'arte. La quale è
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Quanto ai tre caratteri che R. considera essenziali all'arte della controriforma: cristianesimo, forza e tristezza diremo di passata che nessuno dei
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«Era fatale che Bologna soltanto potesse fornir l'arte la quale » -ma non si tratta di forniture commerciali ma di sviluppo artistico; di vedere cioè
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E cioè: che la storia dell'arte essendo storia del puro sviluppo stilistico non può basarsi che sulle opere stesse, poiché «i documenti ricordano
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Poiché, trattando sia pur da un punto di vista affatto collaterale, cose d'arte, è sempre necessario possedere un esatto senso delle relazioni (di
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. Trivulzio d'arte italiana veneto-lombarda - la suppellettile del '700 francese fra cui una deliziosa pendola di Falconet, i saggi d'arte orientale dove
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Tutta l'attività di Artemisia fino alla sua venuta in Napoli è strettamente legata al quadro dell'arte paterna, soprattutto come cerchia d'arte, e
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Ora lasciamo stare per un momento il resto; ma la «praticità dei concetti» è veramente legge dell'architettura come «arte edificatoria»? (Alberti
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Ecco dunque nel M. un concetto di alta Rinascenza contrapposto a Medio Evo, come arte a non-arte, al nulla; ma neanche in questo caso di simpatia
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Poiché non v'è soltanto un «Catalogo delle opere d'arte di Siena», ma a questo segue un «Sommario di Storia dell'arte senese» che, a detta
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Ma oggi siamo prepotenti e orgogliosi. Imponiamo al visitatore un arido catalogo delle opere d'arte che resterà lettera morta se prima non avrà
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Se ci fosse mai bisogno di un'ultima riprova della generale assoluta incomprensione per il particolare senso lirico dell'arte figurativa, basterebbe
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E perché mai due storie? Perché, secondo il Dami, esistono non meno di due storie dell'arte: la storia «esterna» (p. 195), ovvero il «riassunto dello
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Le cose si complicano quando si giunge al sommario e alla conclusione, cioè alle due storie dell'arte senese.
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Lasciamo allora questa sfortunata dissertazione del Dami e vediamo dove egli pensi risiedere il valore dell'arte senese, una volta stabilito ed
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Resta inteso che una vera e propria storia dei soli trattati non è possibile fare, poiché non v'è catena storica reale tra i trattati d'arte, i quali
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Altro difetto fondamentale del libro proviene dal fatto che il Pellizzari non è - e lo sa troppo bene anche lui - uno storico dell'arte; e siccome
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Come credo, è il risultato della insensibilità all'arte stessa, poiché noi che forse sappiamo quale fosse la qualità speciale di bellezza nell'arte
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sull'arte (integritas, debita proportio, claritas) si adatterebbero perfettamente all'arte pittorica se si intendesse per consonantia e proportio, la linea
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A.CORNA, Dizionario della Storia dell' Arte in Italia. Piacenza, Tarantola, 1915 (in: ‘L'Arte’, 1916, p. 367-68).
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A.MÜNOZ, La scultura barocca a Roma: Caratteristiche generali, in «Rassegna d’Arte», luglio, 1916 (in ‘L’Arte’, 1916, p. 368-69).
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dell'arte del '600 locale e nel senso dell'ambiente e della moda, passiamo a cercare altrove chi abbia fatto migliore arte e migliore critica
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L'eccellente storico americano dell'architettura risolve in due pagine un'importante questione di storia dell'arte medievale.
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Il K. P., poiché i contatti fra l'arte celtica e l'arte carolingia dell'Italia settentrionale sono stati spesso osservati, chiude il suo
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S'intenda dunque ad escludere dall'esame storico tutti gli oggetti che all'arte non arrivano e si sarà automaticamente ottenuta l'abolizione fra arte
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risponderà: le necessità pratiche hanno imposto di ridurre l’arte a fisica, come i coni di deiezione, le camere d’albergo, i tramonti e i tassametri
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La Tomba nell'Arte Italiana. E bene? Io so e ricordo di tombe che paiono colline, altre scaffali, altre che paion case, padiglioni, altre frontespizi
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A. DE RINALDIS, Di alcune opere inedite di Bernardo Cavallino («Rass. d'arte», ottobre 1917).
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Il passaggio dal 5 al '600 presenta tappe formali intensamente analoghe a quelle che conducono dall'arte imperiale romana all'arte bizantina; e il
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dalla «Rivista d’Arte», 1917) (in: ‘L’Arte’, 1918, p.239-40).
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Così affinando e slargando, non mutando le basi dell'arte sua, Mattia Preti lavorava per più che mezzo secolo. Egli ci presenta, con la personalità
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queste ultime sarebbe, a detta del Mâle, il non aver neppur posto, nonché risolto, il problema delle possibili origini dell'arte lombarda non già
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Quanto all'altro rimprovero che il P. pare rivolgere particolarmente a me, di sostituire spesso all'opera d'arte figurativa un'opera d'arte
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tanto, nel difetto della critica pseudo estetica, sostituendo cioè all'opera d'arte figurativa una rappresentazione estetica il cui valore va
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Per non parlare dell'arte estremorientale ch'è per tutto il suo corso, capitalmente, ricerca del movimento, è certo che le grandi epoche artistiche
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La tara a quest'affermazione la potrebbe fare soltanto chi conosca l'arte moderna francese.
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Bene. Questa è in sostanza la chiara irrevocabile distinzione tra arte e illustrazione, cioè letteratura figurata; la esclusione sdegnosa e
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Masaccio e tutta la tradizione che ne dipende non si servirono della prospettiva come arte ma solo scientificamente come mezzo per farci percepire
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Tale, esposta in brevissimo scorcio, è apparsa fin qui la sorte dell'arte di Piero del Borgo.
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riconosciuto anche la finzione nel dire «ognuno sta senza saperlo dipingendo il mondo»; ora veramente perdendo coscienza di sé, e dell'arte converte
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dell'arte come arte e non come mera imitazione.
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, riassumendo la tesi dell'arte universalmente applicata, la rinzeppa miseramente d'ogni cosa, non più in una panfisi lirica anzi in un guazzo orrendo di
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