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L'aria della metropolitana mi ruota nel petto e nella testa come la tromba marina che oggi si è abbattuta sul litorale.
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Cuci una foglia vicino alle parole, cuci le parole tra loro, guarda una foglia come viene soffiata lontano.
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La stiva e scura come una spina. Due dei sette sono morti. Dimmi quali. Hanno tutti gli occhi chiusi, le teste coperte di squame. Dalla bocca di uno
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Lascio che si accumuli la polvere, non la scuoto dai tavoli, dal bordo delle sedie. Mi oppongo a questa inutile fatica. Amo guardarla in mattine come
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più affilato (come la spina) teneva insieme la pelle. Spina e pelle. Osso. Quello che la morte smembrava poteva essere unito di nuovo. Da piccola cucivo
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quello attuale, quando - come scrive un cronista del tempo - “migliaia di isolani sprofondarono nell'oblio” a causa della sepoltura usata allora. Le
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Ho lasciato i nomi dei luoghi, mi piace osservare come gli esseri umani cadano inghiottiti dai paesaggi.
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L' abete scroscia come un torrente.