Saggi di critica d'arte
vita nostra, facendolo contorcere tra gli spasimi, illanguidirsi implorando pietà, gemere sotto un’ira mal repressa, sollevare il viso in atto ribelle
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consociato a condizioni particolari della storia, sì vigoreggiante di vita sua propria, da rappresentare uno dei più bei fenomeni che si possano mai vedere
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, fu rivista appassionata ed assimilazione di quanto le arti italiane aveano prodotto di più fulgido; fu ritorno al buon senso ed alla vita in quel ch
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, ma non per questo lo tradì o lo sfigurò. Anzi questo periodo della vita artistica di Guido è la dimostrazione come fondamentalmente, fatalmente
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, che loro ha trasfuso l’anima supremamente nobile del pittore. È questa l’aura conveniente alle figure cui egli dà vita, figure in cui, quanto allo
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un grand’uomo, non ha nulla che vedere colle sue qualità di artista. E perchè fermarsi con compiacenza a descrivere l’ultimo periodo della vita di
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, una forte impressione, di quelle che lasciano una traccia per tutta la vita; un’impressione la quale rivelò al Francia che quella revisione
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le membra hanno la consistenza e la saldezza della vita; l’addome si comprime nello slargarsi del torace, come per respirazione. Il Francia ha
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fecondatrice; giacchè Vitale per figliazione artistica era nato dagli umbri. E questa terza vita è la più completa, la più vigorosa, la più ricca di geniale
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significativo c’è nell’espressione di una vita individuale. Al Francia non mancò certamente l’acume di leggere nel profondo i tipi umani, sceverandone i
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La vita del Francia, a quanto ci è dato conoscere, fu calma. Nessuna scossa troppo forte ne turbò mai l’andamento; nella quiete domestica egli ebbe
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pienamente sicuro nell’ultimo decennio della sua vita, non vedendosi mai sorgere di faccia possibili rivali, ma trovandosi circondato di sudditi ossequiosi
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ciò, i giovani ebbero, durante l’ultima fase della vita del Francia, qualche sentore del nuovo svolgimento a cui l’arte era passata a Roma
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significato, non risalgono al ganglio da cui s’irradia quella vita potente; c giungono presto anche all'alterazione di quei caratteri superficiali, giacchè a
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I seguaci di Raffaello, rispetto agli altri, videro nel loro campo quella maggior ampiezza e varietà che nel dar vita a soggetti differenti era stata
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Giacomo Francia in tutta la vita non sembra aver avuto altra ambizione che di somigliare a suo padre. Ma non è mai avvenuto che chi parte da un
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Ad ogni modo, il primo periodo di Giacomo Francia è il più corretto. Protraendo la vita fino al 1557, egli passò noncurante, pigro, in mezzo ai
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immediata della vita, che risponda ad un palpito libero da influenze. Non sono nobili le figure degli uomini, belle quelle delle donne? Certamente sì, ma è
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’Annunziazione nella parete sovrastante al nicchione. Or bene, la Risurrezione che abbiamo considerata, è un episodio brevissimo nella vita artistica
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Pace in S. Petronio, ov’egli dipinse storie della vita di Cristo e della Madonna in concorrenza con Girolamo Marchesi, detto il Cotignola, con
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inchinandosi: le forti fedi, apertamente professate e tenacemente mantenute fino al termine della vita, vogliono il nostro rispetto. Ma, compiuto l
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Francia. Artista frettoloso, avido di guadagni, rifuggente dal riflettere, amante della musica e della vita lieta, destro nell’allearsi ad operare coi più
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pittorico, per alcuni accidenti stessi della vita, in ciò gli fu molto dissimile: non ebbe Raffaello. Agli auguri radiosi non risposero gli avvenimenti
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. Nè si dee presumere che i lettori s’interessino degli accidenti della nostra vita privata, o che molti di essi, conoscendoli, ci risparmino P
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