Saggi di critica d'arte
Caravaggio l’esteriorità di quell’arte, non lo spirito. Adottò quella fierezza e robustezza di stile, e fu per lui ginnastica salutare, grazie alla
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Tale infatti è il suo stile. Un po’di luce diffusa penetra dovunque; una tinta si associa ad un’altra con tal dolcezza e con sì delicati passaggi e
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che si possa dire la sovrana maestria dello stile, la sicurezza della linea, il magico giuoco del chiaroscuro e del colore. Queste superbe figure
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la massima accusa fatta a Guido è di snervatezza e vacuità di stile; guardate il filisteo morente ch’ci comprime col piede, e ditemi se quella testa
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asprezze poteano i piani esser fusi più dolcemente, le linee secondarie esser dissimulate a vantaggio delle essenziali, lo stile acquistare più
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Procedendo innanzi nell’esercizio, il Francia acquistò più scioltezza e disinvoltura di mano, non mai vera larghezza di stile. Egli è di quelli che
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sperimentalmente e si concretano i caratteri dello stile che ho accennati in modo sommario; ma ciò mi condurrebbe a discorso sì lungo, che devo astenermene
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Delaborde, non c’è nello stile la parsimonia energica del Pisanello e di Sperandio, se il desiderio di affinare e addolcire angoli e parti risentite trae
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videro stupefatti in quale agevolezza di stile, in quanta perfezione pittorica si espandesse, libero, sicuro, sempre elevato, sempre nobile, quel
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natura sono offerti. Sopratutto poi costoro ebbero più sobrietà di stile, una percezione del vero meno anormale, una maggior cura del chiaroscuro e del
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da suo fratello Giulio. Il D’Agincourt, il Resini, il Lanzi hanno lodato la fluidità e disinvoltura di stile che Giacomo acquistò cogli anni, e che già
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è più ricercatore, più diligente, ma anche più duro, più arido nello stile. Si distingue anche il Bagnacavallo pei suoi nasi un po’corti e nei tipi
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influenze raffaellesche; ma qui egli è devoto ai ferraresi del suo tempo, quanto allo stile; quanto ad alcuni pensieri nell’atteggiare i soldati
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Perugino, che non ha col Francia solamente la comunanza di tal sorte, ma notevoli analogie d’ingegno e di stile, fin qui non abbastanza descritte dalla
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Francia anch’esso. Certo è che, se il Francia, come dissi nella mia conferenza precedente, ebbe analogie col Perugino per natura d’ingegno e di stile
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