Saggi di critica d'arte
arrischiarsi alle grandi difficoltà. Si capisce che Michelangelo avesse lodato i pittori di Mezzaratta. Non hanno la scienza delle forme, avrà pensato; sono
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del Campidoglio, sfiora da ultimo le opere secentistiche, che ivi sono in gran numero, ma sì presto che par tema quel contatto gli bruci le mani, e e
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occorrono dotti volumi, che certo, passata questa fase, qualcuno penserà a scrivere. Gli studi presenti della critica sono benefici, perchè trasmettono all
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della casa papale; una folla innumerabile all’intorno. Ed ecco al di là del ponte appare una carrozza; tutti gli sguardi sono fissi ad un punto, tutti i
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, in grado superiore ai pittori suddetti, la mia risposta sarebbe francamente negativa. I secentisti sono più disinvolti, più destri, più dotti di lui
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alterarne punto le forme, bellissimi esempi di questo tipo sono alcune donne introdotte nella favola d’Arianna, vastissima tela conservata a Roma nella
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riversava sulle tele la vampa ond’era acceso, facendo portenti che il mondo ha sempre ammirati e che sono certo continuerà ad ammirare.
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Il tempo m’incalza, o Signori, ed ormai devo rassegnarmi a far di Guido una trattazione molto incompiuta. I meriti di lui sono molti, ed io non ne ho
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diffusa anche dove le ombre sono più forti, una grande ripugnanza ai cieli turbati dalla procella, alla campagna senza luce e senza sorrisi. Ognun vede
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giardino. Nella cappella in S. Giacomo al Costa sono lasciati i muri laterali; al Francia è ordinata la tavola dell’altare. Anton Galeazzo commette al
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di Arezzo avranno esultato nella tomba fiorentina; ma la gioia a fondamento di falso non è durevole neppure pei morti. Ora i quattro I sono ricomparsi
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. Girolamo sono preparati con opportuna tinta locale e poi son rilevati garbatissimamente i peli più sporgenti e riflessati. Questa fu abitudine costante
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stesso, evitando difficoltà, salvo quelle che nessun artista può schivare, perchè sono inerenti all’arte: le difficoltà del buon disegno e della
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viene innanzi. Dovrei dire press’a poco le stesse cose dei due Cristi morti che sono in S. Martino e in S. Giacomo nei lunettoni degli altari, sopra
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sopravvivano di sì lunga e nobile operosità. L’una, il Crocifisso, fu fatta fare da Bartolomeo Felicini quando sposò Dorotea Ringhieri (ci sono
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fenomeno transitorio,le condizioni del clima sono tutt’altro che turbatrici; Michelangelo, il terribile squassatore, segue a Roma il papa, che vuol dipinta
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per affetto al gentil duce e pronti a difenderlo, sono quasi inconsapevolmente adescati dall’audace fiorentino; morto il maestro, i due campi, in cui
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avuto una rivoluzione da fare. Ma, per vero dire, con tutti i miei se io supponea l’assurdo. Ciò non poteva avvenire. Gl’imitatori non sono mai
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natura sono offerti. Sopratutto poi costoro ebbero più sobrietà di stile, una percezione del vero meno anormale, una maggior cura del chiaroscuro e del
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Se sono del Chiodarolo il Presepio della pinacoteca segnato col n. 60, l’altro Presepio della chiesa di S. Vitale, che il Ricci con buone ragioni gli
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similmente sono i due angeli seduti in terra nel frontale della Madonna in S. Vitale, seppur questo è di Giacomo, come dice il Malvasia nella vita del
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’uno, S. Frediano con altri santi, l’altro, la Madonna con S. Paolo, la Maddalena e S. Giovannino, per non dire di altri nelle chiese di Bologna, sono
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pittura bolognese da non lasciar scorgere facilmente a prima occhiata quelle degli altri. Sono il Bagnacavallo e Innocenzo da Imola, ambedue nell
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immediata della vita, che risponda ad un palpito libero da influenze. Non sono nobili le figure degli uomini, belle quelle delle donne? Certamente sì, ma è
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la forza del colore avvalora; e sono pure colorite benissimo le figure dei committenti (la famiglia Parati) ivi introdotti in preghiera. Innocenzo ha l
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alla sua libertà individuale. Questi santi sono notevoli pel carattere semplice, austero e maestoso degl'insiemi, per la convenienza dei tipi, pel getto
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; lodatissimi furono quelli di Massimiliano Sforza e di Gastone di Foix. I suoi affreschi qui in S. Maria Maggiore sono stati abbattuti. Insieme a
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numerosissimi eredi del Francia ? È frequente trovar opere di cui non può dirsi altro se non che sono della scuola del Francia; frequente vederne tali da
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