Saggi di critica d'arte
oltre il muro di cinta al di là dal quale la critica non vede più nulla, e in quei posti essa ha lasciato opportunamente qualche pertugio, poichè le
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avesse trovato posto pel Domenichino; della quale esclusione l’ombra di Guido può confortarsi pensando che tal sorte è pur toccata ad un grande
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. Benchè accarezzato dal papa, non volle restar a Roma, ridesiderando la quiete di Bologna, la quale pare che anche in quel tempo avesse, come ora, un
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fascino con cui la riforma dei Caracci già allettava irresistibile la gioventù bolognese, la riforma, la quale, checchè possa dirsi, fu rinsavimento
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quale fece sua una tecnica indicibilmente poderosa, che lo trasse più tardi a singolarissime meraviglie, quando del Caravaggio s’era scordato affatto. Ma
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pontefici: Sisto V, Gregorio XIII, Clemente VIII. Ma, suffragio più autorevole, Lippo fu tenuto in alta stima da Guido Reni, il quale dicea che non mai
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ad ogni materialità di indagine, ch’è insomma il soffio di uno spirito eletto, il quale con espedienti quasi impercettibili modifica, sublimandola
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Dalmasio; il quale concetto convien però accettare coll’avvertenza che, laddove Lippo, incapace di accenti realistici, riusciva inconsciamente ad una
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, secondo il suo bisogno? Il Delaborde poteva risparmiarsi di insistere tanto su quest’accusa, la quale, se può per poco farci sorridere della debolezza di
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, una forte impressione, di quelle che lasciano una traccia per tutta la vita; un’impressione la quale rivelò al Francia che quella revisione
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un ritratto di Giovanni II, unico fondamento all’affermazione del Malvasia; e certo è, ad ogni modo, che il Malvasia, il quale avrebbe quasi voluto
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dei confini prestabiliti nell’idea, s’accorda colla fermezza dell’intenzione, la quale veramente è mirabile in questa figura di diacono genuflesso
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sguardi, dovè sembrare quella mattina rischiarato da un’intima letizia, alla cui espansione era freno il raccoglimento della preghiera alla quale si
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segnarla. Certe dissimulazioni e disperdimenti che fa il vero in una massa chiara o scura, non furono da essi avvertiti; descrissero tutto qual è, non quale
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gratitudine di Timoteo? È da credere che uno dei suoi più grandi dispiaceri sia stata la caduta della famiglia Bentivoglio, dalla quale era stato beneficato
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sole. Se v’ha corrispondenza tra i morti e i viventi, lo spirito amareggiato or si placa nella lode dei posteri, la quale diverrà più piena, se in
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videro stupefatti in quale agevolezza di stile, in quanta perfezione pittorica si espandesse, libero, sicuro, sempre elevato, sempre nobile, quel
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Bologna. È un fenomeno degno di attenzione. Egli è forse che Bologna, la quale si trovava ancora, guidata dal Francia, a fantasticar nella vaga
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’ispirazione. Non più slanci d’ingegno, ma calcolo, ma abuso d’una ricetta, la quale non avea neppure il miserabile vantaggio d’esser composta di molti
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nel 1540 era a Bologna a dipingere tre vasti quadri pei monaci di S. Michele in Bosco, non sedusse che il giovane Prospero Fontana, il quale parmi sia
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coraggio, ad indagar la giustezza dell’attribuzione, la quale è ugualmente del Ricci), il Chiodarolo sembra un pittore, non solo privo di ogni spirito di
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Costa, il quale nella maniera ch’egli incominciò a praticare sul cader del secolo XV ebbe appunto queste intonazioni vigorose, queste teste un poco
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s’accorgono con gioia che le formole sono praticabili anche da loro. Ve l’immaginate la voluttà del pittore, il quale vede uscire dal suo pennello
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raffaelleschi. Una sacra famiglia di Innocenzo in questa pinacoteca, è pochissimo dissimile da quella del museo di Napoli, della quale è evidente che il
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grande naufragio, i quali, per quanto lodati dai vecchi scrittori, non alterano il concetto che abbiamo di questo artista. Il quale, scrive il Vasari
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. Paolo e S. Benedetto nella pinacoteca, egli purtroppo fa l’effetto di un ingegno assiderato in una convenzione, la quale gli s’infiacchisce, gli degenera
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Girolamo da Carpi e a Girolamo da Treviso dipinse la volta elegante della sagrestia di S. Michele in Bosco, la quale perciò si chiama la volta dei tre
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