Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: piu

Numero di risultati: 56 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

Saggi di critica d'arte

261829
Cantalamessa, Giulio 50 occorrenze
  • 1890
  • Zanichelli
  • Bologna
  • critica d'arte
  • UNIFI
  • w
  • Scarica XML

Saggi di critica d'arte

agli allettamenti onde l'arte ci attira, avrei mirato ad un’abbondante e circospetta analisi delle opere, e nella dicitura stessa sarei stato più severo

Saggi di critica d'arte

speciale del loro genio prescrive di limitar nettamente l’orbita dell’ideale, tanto che s’abituano a non intendere più ciò che sta fuori di

Pagina 10

Saggi di critica d'arte

oltre il muro di cinta al di là dal quale la critica non vede più nulla, e in quei posti essa ha lasciato opportunamente qualche pertugio, poichè le

Pagina 105

Saggi di critica d'arte

’avvenire un capitale prezioso di fatti accertati, dei quali toccherà ai futuri far la selezione e una sintesi più sapiente che non sia stata fatta sin

Pagina 110

Saggi di critica d'arte

Guido Reni, come quegli che la fama avea sollevato di più fra tutti i secentisti d’Italia e di cui l'influenza s’era più o meno prolungata quasi a

Pagina 113

Saggi di critica d'arte

maniera più dolce e più diligente conveniva più ai suoi gusti fiamminghi, Dionisio Calvart (è il nome di questo giovane) fece onore ai fausti presagi

Pagina 118

Saggi di critica d'arte

Ho detto che il Francia è il più insigne pittore che Bologna vanti; ma, se taluno mi domandasse: “ è veramente tra i pittori bolognesi quello che ha

Pagina 12

Saggi di critica d'arte

, fu rivista appassionata ed assimilazione di quanto le arti italiane aveano prodotto di più fulgido; fu ritorno al buon senso ed alla vita in quel ch

Pagina 120

Saggi di critica d'arte

Guido non scordò il Calvart mai del tutto, anzi se ne rammentò dipingendo, molto più tardi, una delle sue opere più. perfette. Chi di voi ha veduto il

Pagina 123

Saggi di critica d'arte

nella copia di Giovanni Viani un magro compenso. E la sua fama saliva, saliva. La caduta di Fetonte nelle case degli Zani e molto più l’Assunta pel

Pagina 127

Saggi di critica d'arte

quale fece sua una tecnica indicibilmente poderosa, che lo trasse più tardi a singolarissime meraviglie, quando del Caravaggio s’era scordato affatto. Ma

Pagina 128

Saggi di critica d'arte

non rappresenta che un aspetto della natura e non dei più frequenti a vedersi. Chi alla sua maniera ne opponesse un’altra, ch’è egualmente nella

Pagina 130

Saggi di critica d'arte

più brevemente che mi sarà possibile, alcune parole.

Pagina 132

Saggi di critica d'arte

Vitale, trascurato da Jacopo Avanzi, da Simone, da Cristoforo, da Giovanni, da Andrea di Bologna, e merita più tardi la tenera ammirazione di tre

Pagina 133

Saggi di critica d'arte

passione non si scordò mai più: i lineamenti della sventuratissima madre eternata nel marmo di Paro gli dominarono sempre la fantasia, e gli ricorsero

Pagina 134

Saggi di critica d'arte

L’altro tipo femminile di Guido è più etereo, più sereno e più originale, tanto che sarebbe impresa forse disperata il cercarne le fonti. Raffaello

Pagina 137

Saggi di critica d'arte

indeterminatezza che simula per noi un’alta idealità, Guido li escludeva per proposito. Ma certo più utili, benchè la storia non ce ne avverta, gli furono

Pagina 140

Saggi di critica d'arte

membra pure; due angeli, come a guardia del cadavere, lo fisano commossi, e la Madonna nel centro erge la grande figura dolorosa. Nulla di più grandioso

Pagina 143

Saggi di critica d'arte

, folleggiale e troppo mosso nell’ebbrezza del suo trionfo, ma che è pittura tuttavia sì robusta da doverne tenere il più alto conto, ora specialmente che

Pagina 145

Saggi di critica d'arte

metà del nostro secolo ne ha avuto dei più feroci nella setta dei preraffaellisti inglesi: Rusckin lo ha addentato caninamente; c’è stata esitazione

Pagina 148

Saggi di critica d'arte

asprezze poteano i piani esser fusi più dolcemente, le linee secondarie esser dissimulate a vantaggio delle essenziali, lo stile acquistare più

Pagina 15

Saggi di critica d'arte

acquista più garbo e vaghezza, non palesa alcuna parentela immediata coll’arte di Marco Zoppo. E pare anche ragionevole supporre che, datosi a dipingere

Pagina 19

Saggi di critica d'arte

tutti avea fatto questa supposizione. Ma, senza negar la parte che il Costa deve aver avuto nell’insegnamento, la verità più compiuta forse è chiusa in

Pagina 21

Saggi di critica d'arte

modestia propria diveniva più facile quand’ei sapea che il pittore era stato formato da azione concorde di parecchi, compresa l’azione sua. L’umiltà, del

Pagina 23

Saggi di critica d'arte

, colle mani giunte, in atto di protendere il collo gentile e di guardar lo spettatore con tal fissità pensierosa, che quello sguardo non si dimentica più

Pagina 27

Saggi di critica d'arte

Procedendo innanzi nell’esercizio, il Francia acquistò più scioltezza e disinvoltura di mano, non mai vera larghezza di stile. Egli è di quelli che

Pagina 30

Saggi di critica d'arte

nel modo il più appassionato la bellezza femminile in quel ch’essa ha di più sano, rispetto alla materia, in quel che ha di più squisitamente connesso

Pagina 38

Saggi di critica d'arte

infatti gli scudetti delle due famiglie), e fu data alla chiesa della Misericordia; r altra, forse posteriore e certo più perfetta fu ordinata da Giovanni

Pagina 41

Saggi di critica d'arte

oreficeria, su ne lo salone, com’egli scrisse nei suoi Registri, scuola di pittura. Più di dugento giovani s’onorarono di tal maestro. Pochi artisti

Pagina 42

Saggi di critica d'arte

l’altra composta di quelli che, dopo la breve ora della maturità, idoleggiarono un’arte tutta a ricetta, vizza e floscia quanto più volte sembrar

Pagina 46

Saggi di critica d'arte

; studiava il disegno e apprendeva l'oreficeria; e certo negli slanci più audaci della speranza pensava che un dì potesse prender posto nel superbo palazzo

Pagina 5

Saggi di critica d'arte

’Italia, poi irradiato direttamente dalla gloria di Raffaello, che giudicò aver trovato nel bulino del bolognese l’interpretazione più perfetta delle

Pagina 52

Saggi di critica d'arte

Nel periodo dunque che segue al Francia il carattere della pittura bolognese, più o meno, è l’imitazione di Raffaello. E può dirsi che in nessuna

Pagina 56

Saggi di critica d'arte

tempo erano più lente che adesso, più tenaci le abitudini date dalle scuole, le quali erano un complesso armonioso di tradizioni, di precetti e di

Pagina 58

Saggi di critica d'arte

’Italia, salvo la veneta e la ferrarese, avrebbe, come Vestale prediletta dal Nume, mantenuto il fuoco sacro dell’arte, e i Caracci più tardi non avrebbero

Pagina 59

Saggi di critica d'arte

purtroppo anche in essi, ma più flessibile, più suscettiva di modificazioni, capace ancora di associarsi alla varietà dei tipi umani quali della

Pagina 62

Saggi di critica d'arte

Gli eredi del Francia furono raffaellisti tutti? No; ma quelli che si serbarono più fedeli al maestro contribuiscono poco alla fisonomia di quel

Pagina 64

Saggi di critica d'arte

logicamente approdano ad una convenzione delle più scarne e impersonali e miserabili che mai si possano vedere. Ma la stima di questo artista si rialza molto

Pagina 66

Saggi di critica d'arte

Ad ogni modo, il primo periodo di Giacomo Francia è il più corretto. Protraendo la vita fino al 1557, egli passò noncurante, pigro, in mezzo ai

Pagina 74

Saggi di critica d'arte

commetta una profanazione. Ma la bellezza (intendo dire con questa parola quel che di più squisitamente estetico può avere l’aspetto umano, e che s

Pagina 75

Saggi di critica d'arte

mente si è depositato della perfezione altrui. Senza dire che questo concetto è più o meno buono, più o meno compiuto, secondo la naturale capacità

Pagina 79

Saggi di critica d'arte

, tutt’al più, alcuni brandelli superficiali, sostituire l'erudizione, il calcolo, la pratica al genio, è qualche cosa, ma non è il processo psicologico

Pagina 83

Saggi di critica d'arte

Ho detto che è facile distinguere l’un dall’altro questi due artisti. Il Bagnacavallo è coloritore più succoso, più armonioso. C’è un suo quadro d

Pagina 84

Saggi di critica d'arte

Avea ventitrè anni. Era stato, nove anni prima, ad instantia del Felesini e del Gombruti, accolto nella scuola del Francia; può anche darsi che più

Pagina 88

Saggi di critica d'arte

nessuna gloria è mai assodata sì saldamente, che il flutto di nuove idee non la urti brusco e minacci di sommergerla. E questa rivelazione è più

Pagina 9

Saggi di critica d'arte

, fu persona assai modesta e buona. Affaticandosi più di quello che potevano le forze site, ammalandosi d'anni cinquantasei (ossia nel 1550) di febbre

Pagina 90

Saggi di critica d'arte

Innocenzo e con Amico Aspertini; ma, dice il Vasari, la maniera del Bagnacavallo fu giudicata la più dolce e sicura. Sfigurati dal restauro (meglio sarebbe

Pagina 91

Saggi di critica d'arte

Francia. Artista frettoloso, avido di guadagni, rifuggente dal riflettere, amante della musica e della vita lieta, destro nell’allearsi ad operare coi più

Pagina 98

Saggi di critica d'arte

nostra immaginazione si perde solo coll’arretrare nella storia di poco più che un decennio tutto quel complesso di uomini e di fatti. Solo essa vede in

Pagina 98

Saggi di critica d'arte

compressa; ed ha tanto più potere quanto più si connette con quei sentimenti sì delicati e verecondi che al pubblico non vogliono essere manifestati

Pagina II

Cerca

Modifica ricerca