Saggi di critica d'arte
Ma nessun di costoro vi rimase lungamente. Una doppia cagione li allontanò: la prima, il carattere stravagante ed iroso del maestro; la seconda, il
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non inutile ricordare il suo primo maestro, perchè Guido non ne dimenticò si presto gl’insegnamenti. C’è in questa pinacoteca un suo quadro molto
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quello particolare del capolavoro antico non ha l’espressione disperata che sola disconverrebbe al cristianesimo, e che Guido, insuperato maestro nel
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Guido, periodo infelice, in cui il maestro, pei bisogni sempre crescenti dell’immedicabile vizio del giuoco, fu sì fertile di mezze figure abborracciate
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vecchio errore che Marco Zoppo sia stato maestro del Francia. Inconsapevole per molti anni del suo istinto di pittore, ei dovè sentirne lo stimolo
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La critica storica presente tende a riconoscere in Lorenzo Costa il maestro del Francia. Se la cosa è vera, bisogna ricordare che il Lanzi prima di
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stato l’unico maestro del Francia, si spiegherebbe male; giacchè, pur riconoscendo che il Francia l’avea superato nell’arte, difficilmente il
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cantata la messa dello Spirito Santo, il magnifico signore uscì, e prima di rientrar nella casa, si fermò sotto un elegante baldacchino, che maestro
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oreficeria, su ne lo salone, com’egli scrisse nei suoi Registri, scuola di pittura. Più di dugento giovani s’onorarono di tal maestro. Pochi artisti
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cinto il capo del Francia. Il maestro potè dunque dedicarsi tranquillo all’arte sua ed all’occupazione prediletta d’insegnare ai giovani, che correvano
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stato maestro di disegno: Marcantonio Raimondi, notissimo dapprima come abile contraffattore delle stampe tanto ammirate che Alberto Durer spandeva per l
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per affetto al gentil duce e pronti a difenderlo, sono quasi inconsapevolmente adescati dall’audace fiorentino; morto il maestro, i due campi, in cui
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tracciata dal maestro. Non s’avventurarono a percorrerne ogni spazio; ma non si chiusero, come gli altri, in tanta angustia di siepe. C’è una formola
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Gli eredi del Francia furono raffaellisti tutti? No; ma quelli che si serbarono più fedeli al maestro contribuiscono poco alla fisonomia di quel
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; e Giacomo vi aggiunse i due angeli volanti, sì sciatti e sgarbati che non possono esser opera del maestro. Nel 1526 troviamo in Giacomo l’imitazione
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, sovra cui il maestro si preparava ai voli della concezione estetica.
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