Saggi di critica d'arte
speciale del loro genio prescrive di limitar nettamente l’orbita dell’ideale, tanto che s’abituano a non intendere più ciò che sta fuori di
Pagina 10
Saggi di critica d'arte
Io son qui a parlarvi di un pittore secentista, ossia di uno di quelli intorno ai quali non s’industria in alcun modo l’acuità, per tanti rispetti
Pagina 105
Saggi di critica d'arte
avesse trovato posto pel Domenichino; della quale esclusione l’ombra di Guido può confortarsi pensando che tal sorte è pur toccata ad un grande
Pagina 113
Saggi di critica d'arte
ramingato per la Francia, nutrendosi a stento e sempre tendendo verso l’Italia, il suo sogno, il suo delirio, ove intendea studiar molto e divenir
Pagina 118
Saggi di critica d'arte
’essa ha di più significativo per l’arte. Se tuttociò avvenne per virtù di riflessione più che per islancio inconscio, egli è che le condizioni storiche
Pagina 120
Saggi di critica d'arte
giovanile, in cui nelle quattro figure dei santi ritte sul piano l’influenza caraccesca è già evidentissima, ma nelle tre figure poste in alto, come
Pagina 123
Saggi di critica d'arte
L'ammirazione per Guido crebbe molto quand’ebbe frescato nel claustro di S. Michele in Bosco una storia di S. Benedetto, della cui perdita ci resta
Pagina 127
Saggi di critica d'arte
meraviglia come potesse essere ammirato tanto un artista che, torcendo or da una parte or dall’altra, palesava di aver l’animo turbato da esitazioni, e
Pagina 128
Saggi di critica d'arte
Ricordiamoci, signori, che a formare i veri artisti è necessario che colle qualità personali cospiri un concorso di circostanze complesso; che l
Pagina 13
Saggi di critica d'arte
Ad ogni modo, l’ingegno di Guido fatto per amar la luce nelle armonie blande e per intendere quant’efficacia di poesia si possa trarre dalle dolci
Pagina 130
Saggi di critica d'arte
, che loro ha trasfuso l’anima supremamente nobile del pittore. È questa l’aura conveniente alle figure cui egli dà vita, figure in cui, quanto allo
Pagina 132
Saggi di critica d'arte
Madonne di artista antico gli destavano l’emozione ch’ei provava innanzi a quelle di Lippo. L’eredità resta infruttifera anche questa volta; ma, circa un
Pagina 133
Saggi di critica d'arte
Difatti uno dei tipi femminili guideschi è desunto dall’antichità direttamente; l’artista sorvolò su tutti gli stati intermedi in cui era stato
Pagina 134
Saggi di critica d'arte
L’altro tipo femminile di Guido è più etereo, più sereno e più originale, tanto che sarebbe impresa forse disperata il cercarne le fonti. Raffaello
Pagina 137
Saggi di critica d'arte
Guido era di quegli uomini in cui l’ammirazione si trasforma in elemento dell’operare; e certo non dovett’essergli inutile l’esempio di Lippo di
Pagina 140
Saggi di critica d'arte
Il segreto di Guido è l’associazione della sua morbidezza di pennello con tutte le attrattive del tocco fresco e risoluto. Il martirio di S. Pietro
Pagina 145
Saggi di critica d'arte
Un altro gran merito di Guido è l’aver inteso l’eloquenza che irrompe imperiosa dalle tinte lugubri e conturba il cuore dell'uomo. Chi ha veduto i
Pagina 147
Saggi di critica d'arte
nei più autorevoli a continuargli la stima; una nube temeraria è passata dinanzi alla divina figura; ma poi si è sciolta alla vampa di tanto sole; e l
Pagina 148
Saggi di critica d'arte
Donde provenne il Francia? Dai pittori ferraresi, i quali alla loro volta sentirono l’influsso dei padovani, del Pisanello e di Piero dei Franceschi
Pagina 15
Saggi di critica d'arte
poi divenire suoi maestri nel dipingere. L’arte del Francia infatti, mentre appare un perfezionamento dell’arte ferrarese, che tra le mani di lui
Pagina 19
Saggi di critica d'arte
queste parole del Vasari. “Tenne in casa (il Francia) persone del mestiere che gl’insegnassino i modi e l’ordine del colorire". Certo, la notizia fu
Pagina 21
Saggi di critica d'arte
Tuttavia quella scritta sotto il ritratto del Bentivoglio poteva anche essere vera. E allora l’ipotesi preferita dai moderni, ossia che il Costa sia
Pagina 23
Saggi di critica d'arte
Vasari l’ebbe letta inesattamente, nè può essere il primo dipinto del Francia. La data, scritta in cifre romane, è il 1494. A questo punto non posso far a
Pagina 25
Saggi di critica d'arte
cui fattura non è difficile riconoscere la circospezione propria di chi maneggia da poco tempo gli strumenti dell’arte, l’incantevole timidità degl
Pagina 27
Saggi di critica d'arte
trepidazione, la tenacità delle prime abitudini, fors’anche l’impedimento che in una disciplina qualsiasi trovano anche i gagliardi quando non se l
Pagina 30
Saggi di critica d'arte
dissimulare con abilità una linea se non la sapesse al bisogno disegnare nettamente. L'effetto (è la parola degli artisti odierni), come è nell’ordine
Pagina 33
Saggi di critica d'arte
sopravvivano di sì lunga e nobile operosità. L’una, il Crocifisso, fu fatta fare da Bartolomeo Felicini quando sposò Dorotea Ringhieri (ci sono
Pagina 41
Saggi di critica d'arte
La vita del Francia, a quanto ci è dato conoscere, fu calma. Nessuna scossa troppo forte ne turbò mai l’andamento; nella quiete domestica egli ebbe
Pagina 42
Saggi di critica d'arte
l’altra composta di quelli che, dopo la breve ora della maturità, idoleggiarono un’arte tutta a ricetta, vizza e floscia quanto più volte sembrar
Pagina 46
Saggi di critica d'arte
Mi è necessario riprender le mosse dal Francia, di cui ebbi l’onore di ragionarvi nella conferenza precedente.
Pagina 51
Saggi di critica d'arte
disagi d’ogni specie sopportati per l’arte, ed era morto giovane. Amico, suo fratello minore, dopo avere lungamente viaggiato per l'Italia, sospinto da
Pagina 51
Saggi di critica d'arte
ciò, i giovani ebbero, durante l’ultima fase della vita del Francia, qualche sentore del nuovo svolgimento a cui l’arte era passata a Roma
Pagina 52
Saggi di critica d'arte
Nel periodo dunque che segue al Francia il carattere della pittura bolognese, più o meno, è l’imitazione di Raffaello. E può dirsi che in nessuna
Pagina 56
Saggi di critica d'arte
Il raffaellismo.... (mi si perdoni questa parola, che è brutta, ma divenuta necessaria per esprimere in astratto l’arte nata dagli insegnamenti di
Pagina 58
Saggi di critica d'arte
fosse stata l’applicazione, libera in ogni individuo, di quel principio intimo ond’è animata l’arte di Raffaello; se questa insomma non si fosse
Pagina 59
Saggi di critica d'arte
l’unico pretto michelangiolista nato e vissuto a Bologna. II Primaticcio portò l’arte sua a Mantova e poi a Parigi; il Sabattini, il Samacchini
Pagina 62
Saggi di critica d'arte
Se sono del Chiodarolo il Presepio della pinacoteca segnato col n. 60, l’altro Presepio della chiesa di S. Vitale, che il Ricci con buone ragioni gli
Pagina 66
Saggi di critica d'arte
al Chiodarolo, giustamente togliendola al Perugino, a cui l’attribuivano gli scrittori delle vecchie guide. Eccellente è il partito generale del
Pagina 69
Saggi di critica d'arte
politica!) che, tre anni dopo, sarà spezzata tra gli urli di collera di quelle bocche medesime che s’erano spalancate per applaudirne l’erezione
Pagina 7
Saggi di critica d'arte
. L’uomo altera tuttociò che elabora entro sè stesso, fuori di ogni contatto esteriore. Un ideale vuol essere guardato, interrogato desiosamente, ma
Pagina 70
Saggi di critica d'arte
la scienza solida del Primaticcio; conobbe il nobile ingegno di Nicolò dell’Abate, che da lontano precorre i Caracci, vide anche l’importazione
Pagina 74
Saggi di critica d'arte
’adolescenza allievi del Francia; il primo dei quali s’innamorò dell’arte di Raffaello, conoscendo e avvicinando il grande artista, come ho già detto; l’altro
Pagina 75
Saggi di critica d'arte
della mente che l’ha accolto, è da considerare piuttosto che, non volendo l’imitatore ripetere tali e quali gli esemplari idoleggiati (chè allora
Pagina 79
Saggi di critica d'arte
Ho detto che è facile distinguere l’un dall’altro questi due artisti. Il Bagnacavallo è coloritore più succoso, più armonioso. C’è un suo quadro d
Pagina 84
Saggi di critica d'arte
pose, per la sapienza dei mezzi tecnici, per l’assenza di ogni convenzione, per la bellezza del colore. Purtroppo, quando fu discoperto, non si fece
Pagina 88
Saggi di critica d'arte
Nello stesso luogo abbiamo altri affreschi d’Innocenzo: il Transito della Madonna nella curvatura del nicchione di fondo, l’Assunzione nel catino, l
Pagina 89
Saggi di critica d'arte
Poco lontano dai sessant’anni in quel tempo, il bolognese, avvezzo ad un’ammirazione incontrastata, ignaro fin allora dei nuovi avviamenti per cui l
Pagina 9
Saggi di critica d'arte
. Paolo e S. Benedetto nella pinacoteca, egli purtroppo fa l’effetto di un ingegno assiderato in una convenzione, la quale gli s’infiacchisce, gli degenera
Pagina 94
Saggi di critica d'arte
bolognese; ma basterà dir poco, che all’importanza loro sarebbe sproporzionato un lungo discorso. Girolamo Marchesi, detto il Cotignola, peregrinò per l
Pagina 95
Saggi di critica d'arte
L’altro di cui mi resta a parlare è Biagio Pupini, detto Biagio dalle Lamme, la cui adesione ai raffaellisti non cancellò la sua provenienza dal
Pagina 98