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avesse trovato posto pel Domenichino; della quale esclusione l’ombra di Guido può confortarsi pensando che tal sorte è pur toccata ad un grande
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della grande evoluzione non poteano più concedere ad un’arte rigermogliante sull’antico tronco un’espansione pienamente libera; se i Caracci furono
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rivelava la mancanza di un ideale ben determinato. Osservo che a siffatto rimprovero, se fosse giusto, forse nessun grande artista sfuggirebbe; lo stesso
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membra pure; due angeli, come a guardia del cadavere, lo fisano commossi, e la Madonna nel centro erge la grande figura dolorosa. Nulla di più grandioso
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campagna un senso di grande tragedia, che ci mette il brivido nelle ossa.
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’aureola che cinge la bella testa giovanile di questo grande santo dell’arte, è divenuta più radiosa di prima. Non decade chi ha dipinto F Annunziazione
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pennello tutte le precisioni, tutte le curiosità, tutta la nettezza elegante a cui l’aveva avvezzato il bulino; ebbe oltracciò una grande finezza nei
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ferrarese avrebbe fatto sì grande sacrificio d’amor proprio da scambiare affatto i termini di rapporto. Ma un atto tale di riverenza al bolognese e di
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presagito la distruzione che, quarantasette anni dopo, sarebbe stata fatta della grande opera a cui egli ponea mano, Sante Bentivoglio, corteggiato da tutte
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senso della grande tragedia! Il Francia si trovava bene quando gli era data a dipingere una scena quieta, ov’egli potesse far trionfare la bellezza
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bene et fortuna.„ Non traspare da quel caro, da quell’augurio fatto nel suo segreto ad un giovane ch’ci non pensava forse di riveder più, una grande
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rinascimento non avea prodotto il più grande. Non prevedea che noi posteri tardi, a distanza di quasi quattro secoli dopo la distruzione di quegli
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. Lorenzo Costa era stato chiamato alla Corte di Mantova, dopo la morte del grande Andrea Mantegna, e ne era trattato con tale larghezza e bontà da non
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, sopratutto dell’impronta che le aveva data Raffaello. Vivea nell’intimità del grande urbinate un illustre bolognese a cui il Francia, molti anni prima, era
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parte d’Italia questo grande artista sia stato consultato, imitato, seguito con tanta devozione quanto a Bologna; giacchè, per esser giusti, gli stessi
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una traduzione viziosa della natura. Se l’ideale di Michelangelo, benchè, per fiammante originalità di sentimento, poggiato a grande altezza artistica
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’adolescenza allievi del Francia; il primo dei quali s’innamorò dell’arte di Raffaello, conoscendo e avvicinando il grande artista, come ho già detto; l’altro
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Il merito dunque di questi due pittori è molto relativo. Applicare una grande dottrina senza aver la forza di abbracciarla tutta, appropriarsene
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grande naufragio, i quali, per quanto lodati dai vecchi scrittori, non alterano il concetto che abbiamo di questo artista. Il quale, scrive il Vasari
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. Fu difetto di un grande ingegno ? Forse sì; ma chi può dirlo con sicurezza ? Chi misura la potenza virtuale di tanti uomini, dei quali a noi non è
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