Saggi di critica d'arte
speciale del loro genio prescrive di limitar nettamente l’orbita dell’ideale, tanto che s’abituano a non intendere più ciò che sta fuori di
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mirabile, della critica odierna. Oculata fino allo scrupolo nel raccogliere le scarse tracce dell’arte arcaica, poichè pensa giustamente alla necessità
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fusioni di tonalità, a certi slanci, talvolta spensierati sì, ma pur belli dell’ingegno, dei quali la storia poche volte avea visto dapprima i più agili. Or
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prima, il Delaroche aveva escluso Guido dal consesso degl’illustri artisti dipinto nel famoso emiciclo dell’Istituto di belle arti di Parigi, benchè ci
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anche dell’accoglienza dei conti Bolognini, che, impietositi per questo giovane straniero, impacciato a parlare, un po’ruvido e solitario, ma pieno d
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ardimento, benchè condannato all’impotenza • fin dell’origine, nel cercar di contemperare e fondere i diversi elementi in un’amalgama unica. Del resto
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dei mezzi dell’arte da potersene, se avesse voluto, sciogliere affatto. E fosse riconoscenza, che negli animi gentili non si estingue mai, fosse
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la decaduta umanità. Il culto della nobiltà e dell’eleganza, quand’anche egli avesse voluto seguire in tutto quel brusco rivoluzionario, sarebbe stato
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secolo dopo, ecco un gran luminare, uno dei più felici contemplatori e rivelatori dell’umana bellezza: il Francia. E l’eredità del Francia fu raccolta
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dolore di Niobe a servigio dell’arte cristiana, si rifletta che il dolore infine assume la stesse forme in donne appartenenti a religioni diverse, che
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, nel pieno del Rinascimento, nell’idolatria dell’arte antica, avea creato un tipo superbamente bello e sano e forte di donne che sembrano non essere
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Guido era di quegli uomini in cui l’ammirazione si trasforma in elemento dell’operare; e certo non dovett’essergli inutile l’esempio di Lippo di
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, ma connessi dall'unità dell’idea. Pende dall’alto un tappeto ove Cristo morto, raffigurato giacente sulla bara, dispiega la triste lividezza delle
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’aureola che cinge la bella testa giovanile di questo grande santo dell’arte, è divenuta più radiosa di prima. Non decade chi ha dipinto F Annunziazione
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non di padroneggiarne la superficie; un’arte immatura e piena di promesse, ma che dell’immaturità ha almeno il vantaggio di non aver creato formole
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poi divenire suoi maestri nel dipingere. L’arte del Francia infatti, mentre appare un perfezionamento dell’arte ferrarese, che tra le mani di lui
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dal biografo appresa a Bologna, ov’egli venne poco più di venti anni dopo la morte dell’ammirato maestro, ossia quando le memorie di lui sopravviveano
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giardino. Nella cappella in S. Giacomo al Costa sono lasciati i muri laterali; al Francia è ordinata la tavola dell’altare. Anton Galeazzo commette al
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questa pinacoteca, quel vecchietto così compito e cerimonioso, che non avea ridotto la difesa dell’arte antica, da lui idoleggiata, ad un bisogno di
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cui fattura non è difficile riconoscere la circospezione propria di chi maneggia da poco tempo gli strumenti dell’arte, l’incantevole timidità degl
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dorate nell’azzurro le forme gentili dell’abside e della torre di S. Giacomo, e il viso austero di Sante, scavato dagli anni, obbietto a tutti gli
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forze dell’ingegno hanno sostenuta bene, sì, ma lunga ad ogni modo e paziente ed anche talora alquanto sfreddata dell’entusiasmo che doveva aver avvivato
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trecentisti, che imitarono la natura seguendo i ricordi delle impressioni ch’essa avea destate, i quattrocentisti la vollero immediata consigliera dell’opera
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scrupolosa dell’artista, un’intelligenza ordinata, un animo semplice e pio. Egli non toccò che una corda sola, ma ne trasse melodie indefinibili. La
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al candore dell’animo, rispetto alla natura spirituale. Raffaello, buon giudice di queste cose, gli scriveva di non aver visto Madonne che più delle
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dominio rendeano questi uomini abbastanza indifferenti al cambiar di padrone. O fosse tema dell’ira di Giulio, o desiderio di non perdere l'ufficio
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, muore fantasticando forse che nel cielo. dell’arte, dopo tanto incliti esempi, nuovi astri brilleranno di luce sì chiara, che la sua ne diventi
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A me piace immaginare tra quella turba occhiuta un fanciullo di dieci anni che, grazie alla vivezza infrenabile dell’età e alla piccolezza stessa
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con essi, il Francia sentì di mano in mano che lo scettro dell’arte non gli poteva essere contrastato a Bologna, e infine lo strinse con animo
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, sopratutto dell’impronta che le aveva data Raffaello. Vivea nell’intimità del grande urbinate un illustre bolognese a cui il Francia, molti anni prima, era
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, giacchè ognun vede come in quel forzato adattamento la spontaneità e la freschezza dell’ispirazione dovess’essere la prima dote sacrificata. Se non si
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religiosità del quattrocento, concretandola in immagini in cui sopravvive un residuo della magrezza delle forme, della rigidità del moto, dell’immobilità
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’Italia, salvo la veneta e la ferrarese, avrebbe, come Vestale prediletta dal Nume, mantenuto il fuoco sacro dell’arte, e i Caracci più tardi non avrebbero
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coraggio, ad indagar la giustezza dell’attribuzione, la quale è ugualmente del Ricci), il Chiodarolo sembra un pittore, non solo privo di ogni spirito di
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Il bisogno di affrettarmi m’impedisce d’intrattenermi a ragionare dell’Assunzione in S. Martino, opera pregevolissima, di cui Corrado Ricci fa onore
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, più che la bellezza dell’opera, ammirasse la buona riuscita della fusione, lo trattò da goffo nell’arte. E narrasi che, visto per Bologna un bel
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. In qualche opera fatta da Giacomo poco dopo la morte di suo padre, per esempio, il Crocifisso in S. Stefano, lo spirito dell’estinto ancor gli parla
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la scienza solida del Primaticcio; conobbe il nobile ingegno di Nicolò dell’Abate, che da lontano precorre i Caracci, vide anche l’importazione
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’adolescenza allievi del Francia; il primo dei quali s’innamorò dell’arte di Raffaello, conoscendo e avvicinando il grande artista, come ho già detto; l’altro
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, bramosa dell’impreveduto, sa donde quella solennità è tolta, e l’anima non ne deduce alcuna vibrazione. Hanno il sentimento del decoro; ma voi avete
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nobile trasfigurazione dell’aspetto umano. E questo suggello di superiorità è mirabilmente secondato dal disegno largo quanto puro, dal colore
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Girolami, deperitissima, ma che speriamo vedere reintegrata nella sua bellezza dalla sapiente interpretazione dell’illustre prof. Samoggia. Per farsi un
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