Saggi di critica d'arte
usci e dalle botteghe uscivano uomini e donne null’altro che per vederlo passare, e le madri l’indicavano ai bimbi lagrimose di tenerezza. Ma il
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particolarmente favorito dalle condizioni del terreno e del clima, nei cui succhi vitali circola una recondita virtù, e che, non aduggiata dalla vicinanza di
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Ad ogni modo, l’ingegno di Guido fatto per amar la luce nelle armonie blande e per intendere quant’efficacia di poesia si possa trarre dalle dolci
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’una cappella per contemplare tipi giovanili atteggiati a pietà. Ivi nel raccoglimento e nel silenzio, nella luce incerta che scendea dalle alte
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’arcana luce che si riflette dalle pupille di questo santo ? Non so: ma sembra ch’essa venga da luogo ch’è oltre le stelle. Narrasi che Guido avesse
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Un altro gran merito di Guido è l’aver inteso l’eloquenza che irrompe imperiosa dalle tinte lugubri e conturba il cuore dell'uomo. Chi ha veduto i
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, nella famosa Aurora che volle da lui il card. Scipione Borghese, ora detta dei Rospigliosi. Che importa se, inebriato dagl’inviti e dalle onoranze
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, significative nella loro alterezza impassibile; vide angeli e santi segnati con una specie di rigore geometrico, dalle membra macilente, severi
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il proposito di sorprendervi con una trovata imprevista. Non si sprigiona dalle sue invenzioni il sentimento di una forza nuova, non ne esce quel che
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non gli fu piacevole assicurarsi della propria inferiorità, quand’anche gliene fosse data la prova dal più stimato dei suoi amici. Traspare dalle sue
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tempo erano più lente che adesso, più tenaci le abitudini date dalle scuole, le quali erano un complesso armonioso di tradizioni, di precetti e di
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, troppo rossa d’intonazione, ma per disegno, per garbo di atti e di volti abbastanza buona. Nulla palesa in questo artista il proposito di dipartirsi dalle
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questo disegno così scolasticamente corretto, eppur così freddo, così lontano dalle buone origini della natura vivente! E possiamo dir così con
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veramente che il Bagnacavallo, più che abbarbagliato dalle esteriorità raffaellesche, sia stato agitato e incalorito dallo spirito di lui; la qual cosa poi in
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fatale degenerazione, col suo disegno torto, vizioso, senza finezze, coi suoi modellati dalle mestiche molto fuse, che approdano ad una dolcezza
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L’altro di cui mi resta a parlare è Biagio Pupini, detto Biagio dalle Lamme, la cui adesione ai raffaellisti non cancellò la sua provenienza dal
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