STORIE ALLEGRE
." "In terrazza? A far che cosa?" "A ... a ... a prendere una boccata d'aria." "Non è vero, sai, babbo!", disse subito Arnolfo, "non si va a prendere
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mi ha raccontato che tu avevi promesso di accompagnarlo." "È vero, è vero, è vero! ... Domani forse partirò anch'io e spero di poterlo raggiungere in
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? E' voglion dire che le tragedie me le sono sognate!... Non è vero che l'anno passato mi conducevi quasi tutte le sere ai burattini nel Parterre
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matricolata... un vero malanno." "Pur troppo! Figuratevi che io gli avevo fatto un monte di carezze e l'avevo perfino tenuto a cena con me, alla mia tavola
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quella lezione di scherma, Gigino diventò una specie di gigante Golia. Nessuno gli faceva più paura. Tant'è vero che un giorno, essendosi preso a parole
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nipotino. Tant'è vero che appena gli capitò davanti Leoncino scalmanato e impaurito a quel modo, il sangue gli fece un gran rimescolone e gridò subito
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E il babbo andò davvero a trovare il maestro, e gli fece una bella lavata di capo, da ricordarsene per un pezzo: tant'è vero che quando Masino tornò
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la verità, io dormirei più volentieri sopra un ramo d'albero, come ho fatto finora, che sopra un letto imperiale". Tant'è vero che rivoltosi al gran
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, cioè, di essere un cavallo di legno! Ma Luigino gli voleva lo stesso bene, come se fosse stato un cavallo vero. Basta dire, che non passava sera che
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le lepri e i leprottini gli ballavano fra i piedi la polca e la tarantella. Che bel coraggio! e che bella bravura non è vero, miei piccoli lettori
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pavoneggiava ed era contento come una pasqua. Per altro le contentezze in questo mondo durano poco: tant'è vero che prima di arrivare alla bottega
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Silvano, grasso come un cappone sotto le feste di Natale, il quale studiava poco, questo è vero, ma dormiva moltissimo, confessando da se stesso che
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pettinò, si lisciò, e si agghindò, come un vero figurino di Parigi. Aveva una bella camicia bianca, col goletto rovesciato, e una giacchettina di
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confidenza. È così facile beccar delle infreddature e dei mal di petto! ... A quanto pare, ti sei alzato ora dal letto, non è vero?" "Sì, mamma." "Sai che
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barba solamente, vorrebbe dir poco", soggiunse lo scimmiottino. "Egli è che tutti dicono che voi siete la più buona pasta d'uomo di questo mondo! Un vero
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chiama questo bimbo?" domandò Gigino alla mamma. "Il suo nome vero sarebbe Brandimarte: ma noi, qui in famiglia, gli si dice Formicola , perché egli è
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non ho paura di nessuno." "Lo so che lei è dimolto coraggioso: tant'è vero che la sera, quand'è entrato a letto, vuol sempre la candela accesa. Guai a
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: se no, vattene! ... " "Ma le carezze ... me le affibbierà adagino ... senza farmi male ... non è vero?" "Te le affibbierò secondo i tuoi meriti
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ottenuta la grazia, dimenticano subito le belle promesse fatte e chi s'è visto, s'è visto: non è vero?" "Ho paura, mio caro amico, che tu l'abbia