STORIE ALLEGRE
forza di reggere in mano il fioretto? ... " "Scusi: che cosa sarebbe il fioretto?" "Te lo spiegherò un'altra volta." "Scusi, signor maestro: non
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!" Golasecca cercò al buio la sua giacca: e dopo averla trovata e messa addosso, portò subito la mano sulla tasca per assicurarsi dello scimmiottino. Ma nel
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abbracciarono, gli strinsero la mano, gli fecero mille carezze, Arnolfo volle dargli perfino un gran bacio. Arrivati a casa, come è facile immaginarselo
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dispettoso! Alza subito una gamba!" E Pulcinella alzava una gamba. "Dammi la mano!" E Pulcinella gli dava la mano. "Ora fammi una bella carezzina!" E
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l'ebbe, figurò di consegnarla in mano a Raffaello, ossia al comandante della cavalleria. Ma invece di consegnargliela, gliela batté sulle dita. E pare
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a scuola, il maestro gli si fece incontro tutto mortificato, e tenendo il berretto in mano, gli disse: "Scusa, sai, Masino, se l'altro giorno ti messi
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mano, e guardandosi fra loro stupefatti, pareva che volessero dire: "Com'è possibile che con questo spilluccio d'oro si possa forare un sacco, che ha
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cosa avevi?" "Un cavallino bianco così addomesticato e alla mano, che veniva dietro come un pulcino, quando gli si butta il panico ... " "E ora è morto
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foglie di ortica? E quella brutta serpe, che or ora mi è scappata di mano? Eccola sempre lì, eccola sempre lì! ... Guardatela! ... " "Chi?" "La serpe
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, portandosi una mano di dietro, si accorse che la sua coda non c'era più. La coda era rimasta in bocca al coccodrillo, che a quell'ora l'aveva bell'e digerita
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far colpo. La serata era freddissima, ma bella: uno stellato, che faceva innamorare a guardarlo! I tre fratelli, tenendosi per la mano come tre buoni
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dentro la mia tasca, e domani all'alba partiremo." Così dicendo, Golasecca abbrancò con una mano lo scimmiottino e lo ripose al buio, assicurando la
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pizzicorino di lasciar cadere sul suo cappello qualche solennissima latta ... " "Latta? ... E che roba sono le latte?" "Sono quei colpacci a mano aperta
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giacchetta la camicia, e sulla camicia la sottoveste, finché trovandosi in mano i calzoni e non rammentandosi più a che cosa servivano, li ripiegò
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: io però mi ricordo che sul cartellone c'era scritto Filippo, e dopo Filippo c'era un V in stampatello grande come la mia mano. ALFREDO: Sta bene che ci
Accademia della crusca
