Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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STORIE ALLEGRE

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Collodi, Carlo 32 occorrenze

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feci da sentinella avanzata. E me ne ricorderò sempre! ... ma oramai t'ho bell'e perdonato e non ci penso più. Però tutte le volte che quella

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volentieri in una poltrona d'orchestra. A stare in un palco ci ho rabbia, e sai perché? Perché ci guardano tutti. IDA: Lasciali guardare. Io so che mi

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ci ho un bel carrettino di legno a quattro ruote: lei c'entri dentro, e farà da padrone, e io farò da cavallo e tirerò il carretto." "Codesti mi

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pensato a portare con voi qualche cosa da mangiare?" "Non ho portato nulla." "Male! E se per la strada vi viene un po' d'appetito?" "Pazienza! Se non

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oggi ho i calzoncini nuovi!" Leoncino sorrise allora d'un risolino maligno e canzonatore e dopo aver dato un'occhiata di compassione a' suoi cugini

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, disse con voce carezzevole: "Vi contentate, sor assassino, che vi parli sinceramente? Io non ho veduto mai una barba così bella come la vostra! Voi

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, sbadigliando e allungandosi. "Svegliatevi, e rizzatevi subito in piedi! Non vi vergognate?" "A dir la verità, quando ho sonno davvero non mi sono mai

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?" "Perché non fumo, e non ho mai fumato." "Davvero?" "Il sigaro, con rispetto parlando, m'è parso sempre una gran porcheria. Lo dice anche il nostro medico

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la Contessa Maria (una brava donna che io ho conosciuta benissimo, come conosco voi) era rimasta vedova con tre figli: due maschi e una bambina. Il

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fanteria . "Nossignori, tocca a me", strillò Arnolfo, il trombettiere . "Io sono il più piccino di tutti; dunque ho più diritto degli altri." "Lasciate

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lustrissimo: stamani ho regalato questa volpe al sor Leoncino, che l'ha presa col dire che l'avrebbe portata alla villa ... ma viceversa poi, l'ho

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, che sono peggio di tutti? Io non ho mai imparato a scrivere, ma ho sempre sentito dire che si scrive come si parla. Io parlo bene, dunque debbo sapere

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, babbo, che cosa mi ha fatto il maestro?". "Che ti ha fatto?" "Con la scusa che ho sbagliato a rispondere nell'Aritmetica, mi ha messo in penitenza

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orecchi. "E perché non puoi?", gli domandò singhiozzando il vecchio genitore. "Perché ho promesso a un amico ... " "E che promessa gli hai fatto

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la schiena." "Parli con me? Io per tua regola non ho tempo da perdere in tanti complimenti, e mi sbrigo subito." E senza aggiungere altre parole

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la verità, io dormirei più volentieri sopra un ramo d'albero, come ho fatto finora, che sopra un letto imperiale". Tant'è vero che rivoltosi al gran

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male, bambino mio: l'unico male per il quale i medici non abbiano saputo trovare ancora una medicina. Prova a farti un po' di coraggio ... " "Ho provato

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di comandante! ... mentre è proprio un miracolo se oggi non ho perduto anche gli scevroni di caporale! ... ". Ma non si dette per vinto! Anzi, il

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ne ho dieci: ma lo dicono per farmi arrabbiare ... " "O dunque quanti anni hai?" "A dir poco poco, ne devo avere dodici per i diciotto: un altr'anno

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... " "Come? tu sei una bestia? ... " "Io, no: quell'altra ... che ho trovata nel bosco ... " "Non capisco nulla: ma spiegati, per carità! ... Dov'hai

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lo zucchero in fondo alla chicchera." "È una macchia che ti torna benissimo a viso. Io ho avuto sempre a noia gli scolari con la camicia pulita. Gli

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burla sgarbata?" "Se ne ho trovati, scimmiottino mio! Nel mondo, per tua regola, c'è più impertinenti che mosche." "Dite, Arabà: e quando i monelli

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che aprì. "Giusto te!", disse Cesare con aria di gran mistero appena entrato in casa. "Che t'hanno fatto?" "Nulla ... Ho detto così per ischerzo

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canzonatorio, che pareva volesse dire:" Caro il mi' ghiottone! Ho bell'e capito qual è il tuo debole: lascia fare a me, che ti domerò io!". Quando fu l'ora

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contentano lor signori?" Al solito, nessuna risposta. "Ho capito: e grazie tante della loro cortesia. Su, babbo, da bravo! Poiché questi signori sono

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più giovani del babbo e della mamma." "Ho capito tutto", disse il giovinetto ridendo. Poi gli domandò: "E la coda dove l'hai lasciata?" "Non lo so

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di più o un anno di meno? Sono forse un vecchio? Ho appena nove anni, e non mi manca il tempo per ricattarmi." Sissignori! Quel monello, quando era

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gridando: "Allegri, ragazzi, allegri! ... Ho bell'e trovato il modo di far la mascherata!". "Davvero?", disse Orazio, allungandosi e sbadigliando. "Quale

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caro benefattore, avete mai veduto per questi dintorni uno scimmiottino color di rosa?". "Degli scimmiottini ne ho veduti dimolti: ma non erano color

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padroncino Alfredo disse loro: "Andate alle vostre faccende e chiudete la porta di sala: ho grandissimo desiderio di parlare a quattr'occhi con questo

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non ho paura di nessuno." "Lo so che lei è dimolto coraggioso: tant'è vero che la sera, quand'è entrato a letto, vuol sempre la candela accesa. Guai a

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più tenere gli occhi aperti", diceva Cesare. "Io dormo e cammino", diceva Orazio. "Un sonno come stasera, non l'ho avuto mai", diceva Pierino. "Se avete

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