STORIE ALLEGRE
Nel famosissimo bosco di Vattel'a pesca, c'era una volta una piccola famigliola composta di sette scimmie: il babbo, la mamma e cinque scimmiottini
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volentieri che si fosse chiamato Luigi: ma il suo babbo, incaponitosi a farne col tempo un guerriero (il babbo era comandante dei pompieri e bisogna
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Fra tutte queste galanterie, la più agognata per il nostro Gigino era il cappello a tuba. Un giorno, sfogandosi con la Veronica, la cameriera che per
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Quando lo conobbi io, aveva appena dieci anni. Di nome si chiamava Gigino. Non era né bello né brutto. Aveva un par d'occhietti cerulei: i capelli
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a cagione dell'età decrepita, e non potendo più guadagnarsi un boccon di pane col sudore della sua fronte, era condannato a starsene dalla mattina
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distanza dalla villa del nostro amico c'era una casa colonica abitata dalla famigliola del contadino: vale a dire padre, madre e due ragazzetti. Il
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cos'era avvenuto? Era avvenuto che la terra di quel campo, a cagione delle grandi piogge dei giorni precedenti, era così rammollita e fangosa, che lo
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la Contessa Maria (una brava donna che io ho conosciuta benissimo, come conosco voi) era rimasta vedova con tre figli: due maschi e una bambina. Il
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desiderio acutissimo che lo pungeva, era quello di trovare la strada che doveva ricondurlo a casa: ma, invece, correva all'impazzata di qua e di là
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corso dell'anno, erano così pochi! ... Appena uno per settimana! E le domeniche? ... Le domeniche era grazia di Dio, se ritornavano una volta ogni otto
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Leoncino esitò un minuto ... due minuti ... poi, fatto un animo risoluto, si mosse per andare sulla terrazza: non era per altro entrato nell'uscio di
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Finita la villeggiatura, il bravo Gigino dové presentarsi agli esami per essere ammesso alla terza ginnasiale. A sentir lui, era sicurissimo di uscir
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lo zio Eugenio." Lo zio Eugenio (un gran capo-ameno) era fratello della mamma dei ragazzi, e stava con gli altri in famiglia, avendo nella medesima
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Gigino trovavasi un certo Amerigo chiamato di soprannome il Biondo , perché di capelli e di carnagione era biondo come un cannello di brace. Il Biondo non
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ne avete per caso conosciuto qualcuno che avesse nome Pipì ?" "No!... anzi, sì... Mi pare di averne conosciuto uno. Ma quel Pipì era una birba
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Quando gli assassini si furono allontanati una ventina di chilometri, il terribile Golasecca (era questo il soprannome del capo-masnada) si fermò in
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pacifico e tranquillo, che faceva tutte le sue cose con flemma, senza riscaldarsi mai di nulla; prova ne sia che non s'era nemmeno accorto di quella
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un gallone d'argento. Quand'ecco che sul più bello entrò in sala la serva, annunziando che c'era Tonio, il guardaboschi, il quale desiderava di vedere
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Masino, pochi giorni dopo, andò in camera a cercare il suo babbo (il quale si era corretto del bruttissimo vizio di brontolare) e gli disse: "Sai
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imperiale. Volete crederlo? Sissignori: l'imperatore era per l'appunto nascosto sotto il letto e se la dormiva saporitamente. Quale scandalo! Quale
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Il cane di Terranuova era uno di quei cani pasticcioni, intelligenti, amorosi, che si affezionano al padrone, come l'amico all'amico. Non gli mancava
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, non c'era verso che volesse staccarsi. Era Nanni, il gatto dell'oste Moccolino. Alla fine si staccò, e fuggì via per i campi. Golasecca, urlando dalla
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angolo di questo bugigattolo c'era una bella volpe accovacciata con la testa alta e minacciosa, con gli occhi di vetro, che parevano vivi e veri, e con
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annusare: e dopo avere annusato e annusato, quell'odore era per lui come un libro stampato: non ci capiva nulla. Ma intanto che stava lì almanaccando e
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Intanto i cinque cugini, appena alzati da letto, domandarono subito di Leoncino: ma Leoncino non c'era. Aspettarono un quarto d'ora, mezz'ora, un'ora
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Il graffio del naso non era ancora guarito per bene, che già il nostro amico Gigino, per la solita grulleria di vestire da uomo fatto, ne meditava
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che faceva gola soltanto a vederla. Quella coda era tutto il mio patrimonio." "E perché sei scappato di casa?" "Non sono scappato ... mi hanno chiuso
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Leoncino arrivò alla villa, era ansante, boccheggiante e tutto paonazzo in viso come un cocomero troppo maturo. E per l'appunto la prima persona, in cui
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capo, come fanno i chinesi di gesso. Alla fine, visto che non c'era scampo, cominciò adagio adagio a sfibbiarsi la spada dalla cintola: e sfibbiata che
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commedia era bella davvero? IDA: Alfredo, diglielo tu. ALFREDO: La commedia era bellissima: ma io, dico la verità, avrei sentito più volentieri un dramma
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. Questa era la sua grande passione. E se per caso i cartelli annunziavano qualche commedia tutta da ridere , allora Cesarino cominciava subito a spappolarsi
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Il suo nome era Tommaso: ma, in casa e fuori di casa, lo chiamavano Masino. Masino aveva tutti i difetti, che può avere un giovinetto della sua età
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, stanchi trafelati, non ne potevano proprio più, allora buttavano via i bastoni e la battaglia era finita. E la quercia? ... La povera quercia si
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moglie: poi i quattro figlioli. "Ora tocca a me", disse Pipì, che era rimasto solo in mezzo al cerchio formato dagli assassini: ma quando fu sul punto
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: vale a dire, Tonio, il capoccia, la sua moglie Betta, e i due ragazzi Cecco e Formicola , quest'ultimo chiamato così, perché (come già sapete) era
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abiti da maschera. Appena, però, si accorsero che la mamma, dopo averli baciati, era rientrata nella sua camera, saltarono dal letto e si posero a
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urlare, ma la lingua gli era rimasta appiccicata al palato: avrebbe voluto correre e fuggir via, ma le gambe gli facevano giacomo-giacomo , ossia gli
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distese lungo sull'erba, e cominciò a rosicchiare con quanta forza aveva ne' denti. Ma il sacco non cedeva, perché era più duro del cuoio. "Quanto tempo