STORIE ALLEGRE
i suoi fratelli: e poi domandò: "Che vi è accaduto qualche disgrazia?." "Finiscila, gua', giuccherello!", disse Orazio. "O dunque? ... " "Tu sei un
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accaduto?", domandò il babbo. "Te lo racconterò io", disse Raffaello, quello che faceva da cavalleria . "No: io!", gridò Gigino, il rappresentante la
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ognuno dei ragazzi ebbe detta la sua, Leoncino si fece avanti e domandò con aria baldanzosa di sfida: "Chi di voi si sente il coraggio di saltare giù
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reggere in piedi, si lasciò cascare per terra come un cencio, dicendo con un fil di voce: "Muoio! ... ". "Che cosa ti senti?", gli domandò suo padre
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?", replicò Pipì. "Per vostra regola, a morire c'è sempre tempo." "Ma chi saranno quei ceffi affumicati?", domandò un di loro. "Ci vuol poco a
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mascherata?", domandò Pierino, col capo sempre fra il sonno. "Ora vi dirò tutto. Volete sapere chi ci darà il vestiario? ... Indovinatelo! Ce lo darà
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ritornarvene alla Capanna Nera. Aspettatemi là, e fra quattro o cinque giorni ci rivedremo". "Scusate, maestro", gli domandò uno di quei brutti ceffi, "avete
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morire?", domandò il povero Pipì con un filo di voce che si sentiva appena. "Fra poco te ne avvedrai! A buon conto, tu che hai gli occhi buoni, mi farai da
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: adoperò i denti, e nulla. Rifinito allora dallo strapazzo e dalla fame, cominciò a piangere come un bambino. "Chi è che piange?", domandò un grosso topo
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, o non si va? Se vogliamo andare, questa sarebbe l'ora", disse Cesare. "E la chiave di casa l'hai presa?", domandò Orazio. "Eccola qui." "E tu
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Sentendo parlar tanto di quella volpe, Leoncino domandò al guardaboschi dello zio: "Dimmi, Tonio, come sono grosse le volpi?". "Le volpi" rispose il
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chiama questo bimbo?" domandò Gigino alla mamma. "Il suo nome vero sarebbe Brandimarte: ma noi, qui in famiglia, gli si dice Formicola , perché egli è
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più giovani del babbo e della mamma." "Ho capito tutto", disse il giovinetto ridendo. Poi gli domandò: "E la coda dove l'hai lasciata?" "Non lo so
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, voltandosi verso Arnolfo, gli domandò: "Mi dici perché te la prendi sempre con me?". "Io me la prendo con te? Neanche per sogno. Eppoi, anche se me la
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casa, che si trovò davanti lo zio Giandomenico, il quale domandò a lui e a quell'altre birbe: "Dove andate con tanta fretta?". "Si va su in terrazza
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orrore! ... "Sire! Che cosa fate costì?", gli domandò il gran cerimoniere, pigliandolo rispettosamente per un orecchio. "Dormo", rispose Pipì
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tutte! ... ". Un giorno Pipì, quasi impermalito di vedere che i suoi scherzi non facevano né caldo né freddo, domandò al coccodrillo, atteggiandosi a
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perdonargli certe debolezze guerresche) volle a tutti i costi che fosse battezzato col nome di Napoleone. Napoleone! ... Come si fa, domando io, a mettere
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cerimoniere gli domandò con tono agro-dolce: "Scusate, amico: io sono il vostro imperatore, non è vero?". "Verissimo." "E che cosa vuol dire imperatore
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sulla spalla una volpe impagliata, piena di ammaccature e ridotta in cattivissimo stato. "Che cosa vuoi, Michele?", domandò lo zio. "Dirò, padrone
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Allora Golasecca voltandosi a Pipì con un cipiglio da far paura, gli domandò: "Chi è che ha mangiato la fodera della mia tasca?." Lo scimmiottino
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, come già s'è detto, per i calzoncini dalla parte di dietro, lo riportò pari pari in casa del padrone. "Perché volevi scappare?", gli domandò Alfredo
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un panno lavato. Avrebbe voluto rizzarsi in piedi, ma le gambe gli si ripiegavano. "Si sente male?" gli domandò premurosamente la Betta. Gigino si
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orecchi. "E perché non puoi?", gli domandò singhiozzando il vecchio genitore. "Perché ho promesso a un amico ... " "E che promessa gli hai fatto
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trovò sbarrata la strada dal muro di una piccola casa. Bussò, tutto contento, alla porta. "Chi è?", domandò una voce di dentro. "Sono un povero cieco
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se la fa comprare dal babbo?" ripigliò la cameriera, ridendo come una matta. "E perché ridi?" domandò Gigino impermalito. "Rido, perché a vedere un
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velluto, gli domandò in tutta segretezza: "Scusi: a questa giacchettina non si potrebbero attaccare di dietro due falde?". "Volendo, si può far tutte
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Veronica, e abbassando la voce domandò: "Hai saputo forse qualche cosa? ... ". "Di che?" "Del cappello ... " "Cioè?" "Dunque non sai nulla? ... Meno male
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berrettino di panno, nuovo anche quello, e in piedi un paio di stivaletti di pelle bianca da campagnolo. "È tuo, Rosa, codesto bambino?", domandò la Contessa
Accademia della crusca
