STORIE ALLEGRE
Intanto i cinque cugini, appena alzati da letto, domandarono subito di Leoncino: ma Leoncino non c'era. Aspettarono un quarto d'ora, mezz'ora, un'ora
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lasciato i tuoi cugini? ... " "Fra poco verranno ... " "Eccoci qui! eccoci qui!", gridarono di fuori cinque voci argentine e squillanti, come tanti
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tenerne di conto. La prima cosa che deve fare uno scolaro perbene e veramente studioso, è quella di sciupare i libri di scuola. Ti darò cinque meriti per i
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nidiata di cinque figlioli, tutti bambinetti fra i sette e gli undici anni. Figuratevi la contentezza di Leoncino quando si trovò in mezzo a quegli
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solamente cinque centesimi per fare un soldo." Poi continuò, grattandosi il naso: "Che assassini originali! Nessuno di loro ha il coraggio di farsi avanti
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ti ci vorrà per bucarlo?", domandò lo scimmiottino. "Il sacco resiste: ma in quattro o cinque mesi spero di averlo bucato!" "Cinque mesi?", strillò di
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Nel famosissimo bosco di Vattel'a pesca, c'era una volta una piccola famigliola composta di sette scimmie: il babbo, la mamma e cinque scimmiottini
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vedute, lei, le volpi?" "Mai." "Vuol vederne una?" "Una volpe viva? ... " "No, morta. La trovai cinque anni fa nel bosco, l'ammazzai con una schioppettata
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. Figuratevi che bel giudizio! "Io", disse subito Arnolfo, "scommetto di saltare gli ultimi cinque scalini della scala di casa." "Bella bravura davvero
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." A questo racconto, i cinque ragazzi si erano tanto riscaldati, che non potendo più frenare il loro entusiasmo, saltarono al collo del cugino, lo
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viaggio. Durante questo viaggio, vuoi tu essere il mio cameriere, il mio compagno di avventure?" "Si figuri!" "A colazione ti darò ogni mattina cinque
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del nostro amico Gigino. Uno scolaro, per combinazione, venne a saperlo: e quando un ragazzo sa qualche cosa, potete aspettarvi che dopo cinque
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piacere di non mandarmi dietro quel solito canaccio nero ... perché se no, Filiggine, dopo cinque minuti, mi riporta di peso in questa stanza." "Non aver
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intanto i miei amici a concedermi un minuto di tempo, tanto che io possa lavarmi il viso." Passò un minuto, ne passarono due, cinque, venti, e
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ritornarvene alla Capanna Nera. Aspettatemi là, e fra quattro o cinque giorni ci rivedremo". "Scusate, maestro", gli domandò uno di quei brutti ceffi, "avete
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di pensare cinque minuti a una cosa"; e quando ha detto così, appoggia la testa alla spalliera della poltrona, chiude gli occhi, apre la bocca e