SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
è vicina ad essere infranta! (A Milda) Tu vuoi dunque la mia morte? Rispondi, l'ora urge! MILDA (assorta): Era il forte cacciatore che mi salutava, e
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quell'uomo e i suoi due figli. - Dimmi (e non mentire; ci va della tua testa!) in che modo tu riesci a coltivare il tuo campo da te? - Maestà, con
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ricchezza. - La ricevuta la farò io. - E tu chi sei? - Sono il Reuccio di Spagna. Il nano mi ha fatto l'incanto perché non ho voluto sposare la sua
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Stregone ... - Non sono Stregone! Tu chiacchieri troppo! Dimmi, alla spiccia, quel che desideri. - Questo, questo e questo. Ed espose minutamente ogni cosa
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di gioia, però, lo guardava, lo tastava, tutto deluso. - Ah, tu non sei mio figlio il Reuccio! No! No! - Io sono Pappafichi. - Il Reuccio era bello
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mani e piedi! - Tu dunque, vecchiaccia, non vuoi zoppicare? - le disse. - No, Maestà; ho buone gambe, grazie al cielo. - Ed è vero che hai risposto
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che, con questo patto, tu non troverai mai marito? - Dice: chi vuol bene fa miracoli. Avrebbe dato metà delle sue ricchezze, fin metà del suo sangue
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era vino, quantunque ne avesse l'apparenza. - Gustalo prima tu! - No, tu: io lo assaggio dopo. - Lasciate fare a me. E la terza ne bevve un