SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
vedevano, strabiliati, quel gran mucchio di zoccoli per terra e le ceste sempre ricolme fino agli orli, quasi non ne fosse stato tolto nemmeno uno
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spoppata su le braccia, era stato costretto a prendere una donna che badasse all'orfanella e alle poche faccende che occorrevano in casa. La mattina
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si ricordava in vita sua di esser mai stato pagato profumatamente. Si mise, come suol dirsi, le gambe al collo, e via, da vera Saetta. E giunto a metà
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fatto la prova. I ragazzi li tengo qui, nel palazzo reale. Il contadino si lasciò condurre in carcere, come se nulla fosse stato; e i ragazzi si
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. Il Principe tornò al castello impensierito, ma nello stesso tempo incuriosito di sapere quale patto gli sarebbe stato proposto. E si mise in viaggio
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cominciato a staccarsi, era stato colpito da una strana malattia. Non poteva star fermo: con la testa e col busto doveva andare e venire come un pendolo
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si contorceva con le mani bruciate quasi avesse toccato carboni ardenti. - Che è stato? - Quel maledetto vaso, Eccellenza! Ahi! Ahi! Il vaso era
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, cocci di ogni sorta. Di pelle rossastra, unto e bisunto, col fermaglio arrugginito, era stato buttato là, pareva, come cosa inservibile; ma per lui
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briciolo di niente per terra! - Che è stato, comare? - le domandarono le vicine. - Altri han le bestie ed io le mantengo? - Come? Qualche disgrazia? - Che