SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
Principessa sua madre si era lasciato sfuggir di bocca una volta, pochi giorni prima di morire: - Povero figliuolo! Povero figliuolo! Chi gl'insegnerà a fare un
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ischerzo. Ma che pena vederlo chiuso là dentro! - A lui, Saetta, un figliuolo tartaruga! Non se ne dava pace, il povero padre. Un giorno accadde che
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sbalzo e andò a sbattere contro un albero, si rovesciò di fianco e prese fuoco. Il povero Ministro morì tra le fiamme. E il Re non poté nemmeno dirgli
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povero vecchio. Insuperbito dei miei trionfi sulle forze nascoste della Natura, io chiesi agli Spiriti il Cibo che li rende giovani e immortali. VAMPA: Il
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! ... Colaioooo! Ah! Ah! La gente, parte rideva, parte si arrabbiava. Potevano impedire che il povero vecchio si guadagnasse da vivere? - Per farli star
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! L'hanno messo nella gabbia! Il Re e la Regina si sentivano spezzare il cuore. Intanto il povero ciaba si struggeva in lacrime nel fetido carcere dov'era
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. - Povero Ròsica-Ròsica! È morto d'indigestione! - E quella pianticina, dunque? ... - È rimasta sola sola: È la pianta della parola, Non ha lingua, non ha
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risposta; un'occhiataccia la Regina. Ma il Reuccio non si scoraggiò. Pensò di travestirsi da povero contadino e di andare dalla vecchia all'insaputa del Re e
Accademia della crusca
