SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
alzò la scure, ma rimase con le braccia in aria, come pietrificato. - Maestà, non posso. C'è qualcuno che mi trattiene! Il Re diventò più furibondo
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Regina non che Principessa. - Mi vuoi per marito, bella ragazza? - Io non posso volere, devo attendere: mia madrina dice così. - E chi è tua madrina
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stava fermo. - Strega o Fata che siete, se guarite il Reuccio vi darò tanto oro quanto pesa. - Ve ne posso regalare tre volte tanto, Maestà
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stomaco non posso dire: Torna domani! Che fare intanto? Si trattava di poveretti come lui. I signori non gli davano scarpe vecchie da rabberciare, non
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lotta. I miei nemici sono già a quella soglia. Ah, non posso vietargli l'entrata. Starò in ascolto, qui dietro: essi sono forse più forti, ma io più
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di lenticchie; ogni cosa. Ma se qualcuno, credendo di far meglio, voleva darle un soldo, la vecchina rispondeva: - Questo no; grazie! Non posso
Accademia della crusca
