SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime
C'era una volta un Re che andava sempre a piedi. Aveva paura dei cavalli. Diceva: - Sono bestie, e con le bestie non ci voglio aver a che fare. Per
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mani e piedi! - Tu dunque, vecchiaccia, non vuoi zoppicare? - le disse. - No, Maestà; ho buone gambe, grazie al cielo. - Ed è vero che hai risposto
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porta di casa. - Ahi Saetta! Saetta! Male e malanno, eh? Fortuna che hai sbagliato! Il pover'uomo gli si buttò ai piedi, domandando perdono. - Tieni
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coperte di muschi che le faceva:no apparire vellutate; pavimento con uno strato di paglia trita, dove i piedi affondavano deliziosamente, e non una
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d'occhio. Dovette mettersi a letto perché non si reggeva più in piedi. Il Re e la Regina insistevano: - Reuccio, che vi sentite? - Reuccio, che
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di cui portava il nome, e in men che non si dica il suolo di quella stanza fu sossopra. Il Re non sapeva dove riguardarsi i piedi. - E per farlo
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piedi. Si rizzò con un balzo; nello stesso tempo il Re riuscì ad aprir il pugno, a buttar per terra la cipollina nera nera, viscida, puzzolente, e
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li a poco, il Principe si trovò a stringere nei pugni i capelli d'oro di un bel giovane, il quale si rizzava in piedi, e, lasciato libero, faceva
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si desta, e salta in piedi trasognata.) ROSPUS: Maledizione! MILDA: Era il forte cacciatore che mi salutava e parea ripetermi: Milda, t'amo, t'amo